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Conti pubblici in linea con l'Unione europea

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Deficit al 3,8% e crescita a +1,3%. Il debito pubblico salirà al 108%. Pressione fiscale al 40,6%

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Un miglioramento dell'avanzo primario, e cioè la dfferenza tra le entrate e le uscite dello Stato, anche se solo di mezzo punto percentuale (allo 0,6%), e un rapporto tra il deficit e il prodotto interno lordo al 3,8%. Con una salita del debito pubblico che si avvicina al 108% della ricchezza prodotta. Sono questi le principali stime per il 2006 diffuse ieri ufficialmente con la Trimestrale di Cassa, e più volte anticipate nei giorni scorsi dallo stesso governo. Che ha subito messo in guardia le amministrazioni pubbliche chiamate, per raggiungere gli obiettivi relativi alla crescita, al deficit e all'avanzo, a una «una gestione di bilancio rigorosa». Un impegno «gravoso», ha riconosciuto il ministero dell'Economia, ma «indispensabile» per rispettare gli impegni presi in Europa. Pil e deficit. L'economia ripartirà nel 2006 dopo un 2005 in cui è rimasta ferma. I calcoli del Tesoro prevedono una crescita dell'1,3%. Notizie positive anche dal punto di vista del deficit, previsto in calo ma non fino al 3,5% come era stato previsto dallo stesso governo nel programma di stabilità. Pesa la crescita occupazionale nel settore scuola, non soggetto al blocco del turn-over e un livello di spesa sanitaria «potenzialmente superiore» per circa un decimale di punto sul Pil. Debito verso il 108%. Il dato non è contenuto nel documento del Govero ma si ricava incrociando i dati diffusi ieri con quelli contenuti nel Bollettino economico Bankitalia di marzo (il calcolo esatto porta a 107,98% che arrotondato diventa appunto 108%). Le amministrazioni pubbliche. Per via XX settembre «dovranno impegnarsi in una gestione di bilancio rigorosa». Un impegno «gravoso» ma «indispensabile» per perseguire gli obiettivi prefissati di contenimento della spesa e di mantenere così gli impegni presi con l'Europa nel patto di stabilità. Welfare. In crescita nel 2006 le prestazioni sociali, che peseranno dal 17,1% al 17,3% del Pil. L'aumento è legato anche all'introduzione del cosiddetto bonus bebè che quest'anno dovrebbe costare circa 700 milioni di euro. La spesa corrente complessivamente dovrebbe crescere nel 2006 del 3,2%. Fisco. La pressione fiscale resterà anche quest'anno al 40,6%, secondo quanto stimato nel documento. Tetto del 2%. Il monitoraggio sulla spesa delle amministrazione pubbliche segna un incremento nel 2005 dell'1,9%, sotto dunque il 'tetto» di aumento del 2% imposto con la Finanziaria per il 2005.

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