Primo sì all'autostrada della Maremma
La Commissione valutazione di impatto ambientale del ministero dell'Ambiente nella tarda serata di venerdì ha detto sì - anche se con molte condizioni - al tracciato che corre lungo la costa, bocciando il passaggio a monte proposto dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi. Adesso la palla passa al Cipe che dovrà trovare i finanziamenti per i 200 chilometri del tratto che va da Civitavecchia a Livorno. Si tratta di una grande opera attesa da tempo e che ha l'obiettivo di decongestionare l'Aurelia e creare un collegamento più rapido e sicuro tra Lazio e Toscana. Molto soddisfatto il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli: «Dopo più di 30 anni - dichiara - finalmente si sblocca questa autostrada necessaria sia per risolvere una carenza infrastrutturale che mette a rischio l'economia del Paese, sia per garantire la necessaria sicurezza che oggi non veniva assicurata dall'Aurelia, dove gli incidenti sono all'ordine del giorno». La Commissione Via «ponendo numerose prescrizioni, assicura che ambiente e paesaggio siano protetti» sottolinea il ministro. La valutazione di impatto ambientale, infatti, stabilisce un lungo elenco di requisiti. Nell'insieme sono state approvate oltre 80 previsioni di carattere ambientale, paesistico e vincoli di carattere idrogeologico. Per quello che riguarda il tratto nel Lazio che collega Civitavecchia con Grosseto, è prevista una ridefinizione del progetto, alla luce di tre problematiche: la futura destinazione dell'Aurelia; l'ottimizzazione del sistema delle barriere autostradali; le linee guida del piano trasporti e logistica del Lazio. Il tratto di strada nel Lazio, spiegano gli esperti, sarà costruito ex novo mentre per la parte Toscana, dove ci sono già quattro corsie il percorso verrà attrezzato e riadattato. I pedaggi. Ma come funzioneranno i pedaggi? Il progetto prevede un sistema aperto con barriere fino a Grosseto e tre caselli nel tratto sud. Per il tratto che va da Rosignano a Grosseto Sud si è deciso infatti di puntare sull'ampliamento della variante Aurelia, con svincoli gratuiti. Nel tratto Grosseto Sud confine regionale si è preferito scegliere l'opzione che prevede svincoli con caselli a pedaggio all'altezza delle località di Capalbio, Fonteblanda e Orbetello. La Commissione Via ha accolto le integrazioni presentate dalla Sat, sulla base delle richieste della stessa Commissione su proposta della Regione. Il tracciato costiero è quello che la Regione Toscana aveva proposto già nel 2003, rimasto poi sostanzialmente bloccato anche per le divisioni nel governo. Le critiche. Dell'autostrada Tirrenica, in realtà però, si parla dagli anni '70 per la necessità di dotare di un'infrastruttura di trasporto un'area strategica ma anche per una maggiore sicurezza dell'Aurelia. Contro il progetto si sono da sempre mobilitate associazioni ambientaliste e Verdi che hanno sempre insistito sulla linea soft, cioè su interventi di messa in sicurezza e riadattamento dell'Aurelia. Per la Verde Anna Donati è un'opera «inutile e costosa» e basterebbe allargare a quattro corsie l'attuale tracciato «spendendo un terzo» di quello che costerebbe l'autostrada snellendo il traffico e «salvando il paesaggio». Pollice verso anche dalla Regione Lazio: per l'assessore all'Ambiente Angelo Bonelli si tratta di «un'infrastruttura ad alto impatto in un territorio delicato dal punto di vista ambientale, paesaggistico ed idrogeologico». Per Italia Nostra il progetto è «un inutile e gigantesco sperpero di denaro pubblico, devastante per l'ambiente e il paesaggio della Maremma meridionale e dannoso per un'economia basata su agricoltura e turismo». «Riteniamo - dicono il Presidente nazionale Carlo Ripa di Meana e di Italia Nostra Consiglio Regionale Toscana Nicola Caracciolo - preferibile l'adeguamento dell'Aurelia alle esigenze del traffico di oggi, il che comporterebbe spese minori e un impatto ambientale più limitato» .