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di GIULIO STRADA LA BNL torna all'utile e al dividendo.

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Dopo un 2004 in rosso (-164 milioni), la banca romana ha chiuso lo scorso anno con un utile netto di 532 milioni di euro ed è tornata a distribuire, dopo cinque anni (non accadeva dal bilancio 2000) un dividendo per le azioni ordinarie pari a 0,06 euro. Con alle spalle questi «ottimi risultati», Bnl guarda con fiducia al 2006: «sarà meglio del 2005. I primi due mesi sono buoni», ha osservato Abete, sottolineando come i conti 2006 risentiranno positivamente dell'uscita dall'Argentina (il closing definitivo avverrà nelle prossime settimane) e dall' Iraq, i cui effetti sono stati solo in parte conteggiati nel 2005. «Il risultato 2005 è migliore sia di quello previsto nel piano industriale 2003-2005, sia di quello della previsione intermedia fatta in occasione dell'aumento di capitale», ha aggiunto Abete. Bnl comunque «può fare molto di più: abbiamo raggiunto ottimi risultati stand alone con alle spalle una grande confusione - ha sottolineato il presidente - Ora abbiamo una prospettiva di di cielo sereno, dopo essere stati in un uragano permanente». Il riferimento implicito è alle vicende che hanno caratterizzato la scorsa estate. L'occasione dei conti ha rappresentato per Abete una sorta di rivincita nei confronti di «quei signori a cui faceva comodo descrivere la Bnl come una banca in cui mancava un grande manager, e che per ignoranza e responsabilità dolosa non hanno saputo leggere correttamente i bilanci: questi signori - ha precisato - avranno ora la possibilità di riflettere sulle stupidaggini dette negli ultimi 18 mesi». Il cda che ha approvato i conti 2005 non si è invece soffermato l'opa di Bnp. «Non se n'è parlato - ha detto Abete - Nelle prossime settimane potremo avere con Bnp colloqui più approfonditi sul piano industriale, che è molto importante». Secondo il presidente di Bnl, il progetto industriale dei francesi su Via Veneto dovrebbe «salvaguardare il logo Bnl, ma anche il dna e la storia». Al momento, ha assicurato, con Bnp non è stato affrontato il tema dell'occupazione in seguito all'integrazione delle due società.

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