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Gnudi:«Avanti tutta con il carbone pulito»

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Il nuovo piano industriale di Enel punta entro il 2010 a generare il 50% dell'elettricità dal carbone, il 30% da fonti rinnovabili e il 20% da gas usato nei cicli combinati. Quindi nessun dietrofront sulle operazioni di riconversione in corso, nonostante l'altolà arrivato le scorse settimane dalla Regione Lazio che ha bloccato i cantieri a Torre Valdaliga Nord. credo a scenari alternativi al carbone pulito se vogliamo diversificare le fonti energetiche, ha dichiarato ieri a Londra il presidente dell'Enel Piero Gnudi. Su questo fronte, dice Gnudi, le elezioni non sono un problema: «In caso di vittoria del centrosinistra non sarà messa in discussione la scelta dell'Enel. Qualsiasi partito deve guardare all'interesse del Paese, che non si può permettere crisi come quella di questo inverno, ha dichiarato il presidente del guppo elettrico. Anche l'ad delegato, Fulvio Conti, ha difeso l'opzione carbone: «Siamo certi di aver ragione a portare avanti questi investimenti». Di fronte agli analisti, Conti ha anche assicurato che i problemi con la Regione Lazio si risolveranno nei prossimi mesi e che non ci saranno ritardi nel completamento delle opere. Il piano industriale 2006-2010 dell'Enel prevede investimenti per 18,6 miliardi di euro (escluse eventuali operazioni straordinarie come l'opa su Suez). G.Lom.

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