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di GIOVANNI LOMBARDO UN GRANDE anello autostradale lungo 120 chilometri, a tre corsie, con 20 svincoli ...

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Costo dell'opera: 5,7 miliardi di euro, più di quanto si spenderà per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Questo, tradotto in cifre, è il progetto del Grande raccordo anulare bis a Roma elaborato dall'Anas e che presto potrebbe avere una accelerazione dell'iter di approvazione da parte delle istituzioni attive sul territorio, vale a dire Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma. Almeno secondo gli auspici del presidente della società delle strade, Vincenzo Pozzi, che già nel 2003 a un convegno dell'Unione industriali di Roma aveva lanciato l'idea di una «Nuova infrastruttura anulare» capace di decongestionare l'attuale Gra e contribuire allo sviluppo economico e sociale della Capitale. Il sogno di Pozzi, adesso, è pronto per diventare realtà. Il consiglio di amministrazione dell'Anas ha approvato nei giorni scorsi il master plan con il piano dell'opera, già inserita nel piano decennale 2003-2012 della società che ha ricevuto il via libera dal Cipe il 18 marzo 2005. «Entro quest'anno contiamo di individuare il promotore dell'opera - dice Pozzi - e di aggiudicare i lavori entro il 2007. Un obiettivo ambizioso che potremo raggiungere solo grazie a uno sforzo condiviso da tutti gli interessati». Il Gra bis sarà realizzato secondo la modalità del project financing, cioè quella pratica che consente di costruire con mezzi propri un'infrastruttura e ripagare l'investimento con gli incassi, che in questo caso deriveranno in gran parte dai pedaggi. L'investimento è consistente, ma Pozzi non è affatto preoccupato: «La copertura finanziaria non è un problema quando c'è un ente attuatore serio e capace come l'Anas e una normativa di riferimento chiara. Questi due elementi garantiscono certezza nei tempi e nei costi e qualsiasi piano finanziario che presenta solidità è supportato senza grossi problemi dalle banche». La nuova infrastruttura, esterna all'attuale Gra, sarà quasi integralmente di nuova realizzazione, tranne il tratto in cui la direttrice di traffico si posiziona sulla A12, che per circa sei chilometri dovrebbe essere potenziata a tre corsie per senso di marcia. L'importo dei lavori, secondo il progetto dell'Anas, è di circa 3,7 miliardi, equivalente a un costo di 30 milioni a chilometro. A questi vanno aggiunti 370 milioni per le opere di compensazione ambientale e altri 1.630 milioni di somme a disposizione per tutti i lavori di adeguamento necessari, come lo spostamento di reti elettriche, idrauliche ed espropri. «L'obiettivo è decongestionare il Grande raccordo anulare, con una diminuzione del tarffico di circa il 30% - sottolinea Pozzi - Non solo, l'idea è quella di fornire un supporto infrastrutturale a una parte di città, quella orientale e meridionale, che, negli ultimi anni è diventata sempre più un luogo dove risiedere, produrre e divertirsi». Per collegare i due anelli saranno potenziate le attuali direttrici e create nuove strade. Senza dimenticare le importanti interconnessioni con la ferrovia leggera, in linea con la cosiddetta cura del ferro voluta dal sindaco Walter Veltroni. Come sempre accade quando si annuncia una grande opera, non sono mancate le prime polemiche di una parte del mondo politico e delle associazioni ambientaliste contrarie alla realizzazione dell'opera. «Le grandi opere devono avere il consenso del territorio - commenta Pozzi - Il nostro obiettivo è attirare un forte consenso su un'infrastruttura che porterà vantaggi a livello locale e nazionale. Per questo nei prossimi giorni spero di proseguire i contatti con le istituzioni. Ho già scritto al presidente della Regione Piero Marrazzo e al sindaco Veltroni per avviare il dialogo. Chiediamo una forte partecipazione di Comune, Provincia e Regione per arrivare a un progetto condiviso da tutti». Raggiunto questo obiettivo, secondo il numero uno della società delle strade, il percorso sarà in discesa. Si partirà con i passi formali, con la pubblicazione del bando, la presentazione dei progetti, della valutazione d'impatto ambientale, del piano finanziario fino ad

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