Volare, i giudici rimettono in pista Alitalia
Il Tribunale civile di Roma ha infatti accolto ieri il ricorso presentato da Alitalia per l'acquisizione di Volare e ha annullato l'articolo 700, quello che stabiliva la procedura d'urgenza, emesso a fine gennaio dal Tar del Lazio in sede monocratica quando aveva accolto l'altro ricorso, quello di Air One, secondo classificato nella gara per l'acquisto di Volare. Air One aveva infatti contestato la legittimità della partecipazione di Alitalia - che aveva messo sul piatto 38 milioni di euro - affermando che la compagnia di bandiera non avrebbe dovuto partecipare perché le condizioni imposte dall'Ue per la concessione del prestito ponte lo impedivano. Dopo il pronunciamento dei giudici romani, la palla passa ora al ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, che dovrà dire la parola definitiva su un acquisto fortemente voluto dal gruppo guidato da Cimoli. Già nei giorni scorsi il ministro per le Attività produttive aveva sottolineato che per firmare il decreto di cessione attendeva ulteriori elementi di valutazione come appunto la decisione del Tribunale di Roma. Da Bruxelles, dove partecipa al Consiglio dei ministri dell'Energia dell'Ue, Scajola ha così commentato la sentenza del Tribunale civile di Roma: «Abbiamo un elemento in più, importante, che è la sentenza di oggi (ieri, ndr), che è in contrasto con la sentenza precedente: un elemento in più di valutazione, che ci dovrà portare, nei tempi più brevi possibili, a una decisione». Ed entro oggi il governo dovrebbe sciogliere la sua riserva per l'assegnazione di Volare, secondo quanto ha riferito Pierluigi Borghini, membro della task force di Palazzo Chigi sulle aziende in crisi, durante l'incontro al Map. «Ci aspettiamo un'assegnazione in tempi abbastanza brevi - avrebbe detto Borghini - il ministero delle Attività produttive ha detto che il dossier è sul tavolo del ministro Scajola che si aspetta di sciogliere la riserva tra oggi e domani». L'acquisizione del gruppo guidato dall'amministratore delegato Carlo Rinaldini da parte di Alitalia suscita però più di una perplessità sul fronte sindacale. Nel documento presentato al governo il primo febbraio scorso, dal titolo «Il significato di una crisi», i cinque sindacati protagonisti delle ultime rivendicazioni sottolineavano infatti che «non è stato mai notificato il progetto industriale relativo. La spesa per l'acquisizione è di 38 milioni di euro non previsti dal piano». Una decisione, quella arrivata ieri, che segue di poco un altro capitolo della vicenda Volare. La Commissione europea la scorsa settimana ha approvato l'aiuto per il salvataggio di Volare, in amministrazione straordinaria dal 30 novembre 2004. Volare potrà così godere di una garanzia da parte dello Stato italiano per ottenere dalle banche fino a 25 milioni di prestito, in modo da adottare le misure necessarie per proseguire l'attività. In caso di cessione, le autorità italiane si sono impegnate a concludere l'aiuto in anticipo, entro otto giorni lavorativi dalla cessione stessa.