L'Ecofin promuove la Finanziaria
Dopo avere aperto una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia, a luglio dell'anno scorso, ieri i ministri delle Finanza dell'Ue hanno concluso che le misure presentate dal governo nella legge di bilancio «assicurano un progresso adeguato nel 2006 verso la correzione del disavanzo eccessivo» entro la fine del 2007. La procedura anti-deficit, quindi, per il momento non fa passi avanti, a differenza di quanto accaduto, per esempio, sempre ieri nel caso della Germania. Sui conti pubblici di Berlino, infatti, l'Ecofin ha deciso di stringere la morsa, emettendo una nuova raccomandazione che porta la procedura allo stadio precedente quello delle sanzioni economiche. Berlino, come Roma, ha tempo fino all'anno prossimo per far tornare il rapporto deficit-pil sotto il 3%, ma già a luglio dovrà presentare misure dettagliate in merito e, in aggiunta, rendiconti dettagliati più volte l'anno sull'andamento dei suoi conti pubblici. Visibilmente soddisfatto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha spiegato come i consensi siano stati «molto ampi» e i commenti «molto positivi». «Non avrei mai immaginato, all'inizio del mio mandato, che l'avrei concluso con un consenso così ampio sul bilancio italiano», ha aggiunto un titolare di via XX settembre, ricordando «i giudizi positivi da parte di persone come Jean-Claude Juncker e Gerrit Zalm, due figure molto rappresentative della storia del Patto di stabilità». Nel formulare il via libera, comunque, l'Ecofin non ha mancato di sottolineare che la Finanziaria deve «essere applicata in maniera piena ed efficace» e che, riguardo al 2007, restano da «identificare e da adottare sostanziali misure correttive addizionali». L'Europa continuerà quindi a «vigilare» sull'andamento dei conti italiani. Nell'ok al Programma di stabilità presentato dall'Italia, inoltre, i ministri fanno proprio il giudizio della Commissione secondo cui pesano «significative incertezze» sugli obiettivi del 2006 (dovute soprattutto a «risparmi sulla spesa piuttosto grandi») e, in generale, «sarebbe appropriata una riduzione più veloce del debito pubblico». «Condivido pienamente», ha commentato Tremonti, sottolineando che «su questa Finanziaria bisogna fare ovviamente dei monitoraggi e dei controlli. Deve essere seguita da un'altra Finanziaria rigorosa». «Ma i conti italiani, che alcuni hanno definito allo sfascio, non sono a rischio, anzi sono sulla buona strada e sostenibili nel medio termine», ha aggiunto il ministro.