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Asse tra Enel e Governo contro Parigi

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Sempre più vicina l'opa sulla francese Suez. Il ministro Scajola: la stiamo già valutando

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Non solo: i tempi per il lancio dell'offerta pubblica italia potrebbero essere molto brevi, tanto che si fanno sempre più insistenti le voci che indicano nel prossimo weekend la data «possibile» con le azioni di Suez che ieri - sulla scia dei rumors - si sono impennate a fine seduta, chiudendo in rialzo del 5,41% a 35,84 euro, mentre Gaz de France, promesso sposo di Suez, ha ceduto lo 0,48% a 29,05 euro. Intanto, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti alla fine della riunione dell'Ecofin a Bruxelles ha ribadito che le posizioni con la Francia «restano diverse» e mentre annuncia che l'Enel «farà valere le proprie ragioni» ed è pronta a chiedere di essere ascoltata dall'Ue, non entra in merito all'eventuale offerta spiegando che la decisione è e resta di carattere «imprenditoriale». Ma Scajola conferma che la valutazione dell'opa è «in corso». E non solo da parte del gruppo ma anche del governo-azionista che sta esaminando se «può essere utile e conveniente un'operazione» quale l'offerta. Il ministro delle attività produttive ieri ha avuto un faccia a faccia con il collega francese Francoise Loos e un nuovo incontro tra i due è in agenda per oggi a Mosca, in occasione del G8 sull'energia. Di certo c'è che al termine della due giorni della missione a Bruxelles dei due ministri - impegnati in una serie di appuntamenti internazionali, tra cui l'Ecofin - passi avanti sul fronte diplomatico non sembra ce ne siano stati. E che probabilmente lo stallo della situazione potrebbe essere sbloccato proprio dal lancio dell'opa. Che a questo punto si profilerebbe ostile. Con un'offerta concreta sul tavolo infatti - fanno notare osservatori vicini al dossier - anche sul fronte della diplomazia ci sarebbe un'arma in più da giocare. Fonti finanziare confermano così che al quartier generale del gruppo elettrico l'offerta da 50 miliardi sul gruppo Suez sarebbe praticamente pronta e che per il lancio dell'operazione si attenderebbe ormai «solo il momento più opportuno» che potrebbe coincidere con il prossimo fine settimana. «I rapporti con Breton sono cordiali», ma «le posizioni restano diverse» ha intanto ribadito Tremonti dopo aver incontrato, anche ieri in occasione dell'Ecofin, la controparte francese che oggi ha sostenuto - commentando la vicenda Enel-Suez - che il «patriottismo economico è un concetto moderno e largamente accettato». «Sono sempre determinata e pronta a ridurre le distanze tra le due posizioni», ha fatto sapere, sempre ieri, il commissario europeo alla concorrenza, Neelie Kroes, ribadendo che l'Ue sarà «rigida e severa» nell'esaminare la vicenda. Vicenda nella quale «ci sono elementi che non sono di mercato» ha aggiunto Tremonti parlando dell'annunciata fusione Gdf-Suez: «elementi anomali», ha ribadito riferendosi all'annuncio dell'operazione, fatto dai rappresentanti del Governo di Parigi, ed al fatto che per rendere operativo il progetto sono necessarie modifiche normative.

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