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Enel, il Belgio si prepara a ostacolare i francesi

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Bocciata la fusione tra Suez e Gaz de France. «Rischia di provocare seri problemi alla concorrenza»

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Ma rischia di arenarsi sulle secche della Creg, l'autorità di regolamentazione belga del settore energetico, che suona un vero e proprio allarme parlando di «seri problemi per la concorrenza» derivanti da questa operazione. Quello della Creg, ovviamente, non è un parere definitivo nè vincolante per il governo belga o per l'antitrust europeo, ma è indicativo del clima di indubbia allerta che si respira a Bruxelles, dove ieri sera i vertici dei due gruppi francesi si sono recati per incontrare il premier Guy Verhofstadt. All'amministratore delegato di Suez, Gerard Mestrallet, che al termine della cena ha parlato di un «incontro molto costruttivo, che sarà seguito da altri», ha fatto subito eco il portavoce di Verhofstadt. Il premier non intende rilasciare dichiarazioni, ha spiegato, ma incontrerà venerdì prossimo il commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, per chiederle di «valutare in maniera molto attenta le ripercussioni sul mercato energetico belga» di una fusione tra i due gruppi francesi. Nei giorni scorsi, Verhofstadt non aveva fatto mistero di nutrire delle perplessità riguardo ai riflessi sul settore energetico belga dell'operazione messa in cantiere dal governo francese. «Non è possibile accettare che il 90% del mercato sia concentrato nelle mani della nuova società che nascerà dalla fusione», aveva dichiarato, sottolineando che l'operazione provocherà una forte concentrazione nel settore del gas e dell'energia elettrica. Una tesi ribadita in parte dal ministro delle Finanze, Didier Reynders, che ritiene l'operazione comunque fattibile, a patto che non danneggi la concorrenza. La Creg, alla quale il governo si era rivolto per un parere, ha elencato una serie di misura abbastanza drastiche per mitigare gli effetti negativi della fusione GdF-Suez sul mercato belga. Gaz de France, in primo luogo, dovrebbe cedere la sua quota del 25% in Spe - il secondo produttore di elettricità belga dopo Electrabel - mentre Suez dovrebbe disfarsi di Distrigaz, la controllata belga attiva nel settore della distribuzione del gas a livello europeo. A livello europeo, intanto, il problema delle fusioni cross-border e del protezionismo di alcuni paesi europei approderà mercoledì prossimo al Parlamento europeo, su richiesta del Ppe e su input di Antonio Tajani, capo della delegazione di Forza Italia all'Europarlamento dove interverrà il commissario Kroes.

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