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di FILIPPO CALERI NELL'INDAGINE sull'operazione con cui la famiglia Agnelli rappresentata dall'Ifil, ...

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Che ieri su mandato della procura di Torino, tra le 10 e le 17,30, hanno perquisito gli uffici e le segreterie della palazzina sede della finanziaria della famiglia Agnelli in corso Matteotti, a partire da quello del presidente Gianluigi Gabetti. Gli agenti in borghese hanno prelevato le carte e i file informatici con l'obiettivo degli inquirenti non erano tanto i documenti ufficiali dell'operazione Ifil-Exor, quanto il materiale relativo alla preparazione dell'equity-swap, quel contratto finanziario con cui gli eredi dell'Avvocato sono riusciti ad acquistare consistenti pacchetti di azioni sul mercato scommettendo sulla variazioni del loro prezzo. L'ingresso dei finanzieri non ha creato panico negli uffici torinesi dell'Ifil. «Come già era stato fatto nei confronti della Consob, è stata messa a disposizione anche della Procura tutta la documentazione richiesta», ha detto un portavoce dell'Ifil confermando la perquisizione. L'operazione dei magistrati si è sviluppata anche su un secondo fronte. E i particolare su quello milanese. Sono stati anche in questo caso i finanzieri a eseguire, su ordine della magistratura lombarda, un'ispezione nella sede della Banca d'affari Merrill Lynch, lo stesso istituto finanziario che ha siglato l'estate scorsa con la Exor, l'equity-swap con cui l'Ifil in settembre ha acquistato l'8% di azioni Fiat. A Torino, in particolare il fascicolo della Procura è stato aperto per ostacolo all'attività degli organismi di controllo del mercato borsistico. Al terzetto composto da Gianluigi Gabetti, presidente dell'Ifil, Franzo Grande Stevens, consigliere di amministrazione e stratega dell'operazione finanziaria, e Virgilio Marrone, consigliere di amministrazione di Exor è stata contestata la «manipolazione del mercato» attraverso la diffusione di notizie fuorvianti. Quando in estate la Consob chiese spiegazioni sui movimenti intorno al titolo Fiat, Ifil e l'accomandita Giovanni Agnelli dissero di non saper dare spiegazioni. A Milano sono invece sette od otto le persone iscritte nel registro degli indagati per aggiotaggio e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza. Tra le persone iscritte ci sono le stesse già indagate a Torino, Franzo Grande Stevens, Virgilio Marrone e Gianluigi Gabetti.

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