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Cisl, Bonanni in sella

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Il cambio della guardia dovrebbe avvenire subito dopo le elezioni, e comunque prima dell'estate. Lo ha deciso il Consiglio Generale, che ha accolto le indicazioni del leader uscente, compresa quella di nominare segretario generale aggiunto Pierpaolo Baretta. La relazione di Savino Pezzotta davanti al Consiglio non è ancora un addio, ma certamente un primo bilancio degli ultimi anni. Il segretario rivendica con forza le scelte compiute sotto la sua guida, anche quelle più difficili. Come il Patto per l'Italia, costato un durissimo scontro con la Cgil. Ma il sindacalista bergamasco traccia soprattutto il cammino che la Cisl dovrà seguire nei prossimi mesi, con l'inizio della nuova legislatura. Quando servirà «un Governo stabile e forte in grado di affrontare con determinazione e attraverso politiche di concertazione un processo di profonda innovazione e cambiamento». Pezzotta - che fino all'ultimo è stato tra i possibili candidati del centrosinistra - non vuol sentir parlare di «governi amici» del sindacato. Ma di fatto promuove, seppur con alcune riserve, il programma dell'Unione di Romano Prodi. Mentre bolla quello della Casa delle Libertà come un «manifesto elettorale» che «si limita a proporre un indice di dieci capitoli che declinano una settantina di promesse». Pezzotta sottolinea che «la mancata crescita del 2005 genera preoccupazioni sulle prospettive del 2006, quando la crescita dell'economia italiana difficilmente supererà l'1%». E sulle critiche del premier al presidente di Confindustria afferma: «Montezemolo ha posto questioni vere. Sarebbe meglio che Berlusconi rispondesse su queste, non con altro». «Diametralmente opposte» le premesse da cui parte il programma dell'Unione, che Pezzotta descrive come «un insieme di proposte molto articolato e complesso». Certo, tra la Cisl e l'Unione vi sono «alcuni elementi non concordanti», come quello sul destino della legge Biagi che Prodi vuole «superare» e che invece Pezzotta vuole «correggere». E poi «tutti e due i programmi sono abbastanza restii sul terreno della concertazione», anche se «il programma dell'Unione contiene molti più accenni al rapporto con le parti sociali». Ma dal leader della Cisl arriva il sostanziale via libera alla proposta di abbattimento di 5 punti del costo del lavoro, al capitolo fiscale, alla restituzione del fiscal drag su stipendi e pensioni. Pezzotta torna infine sul Congresso della Cgil e spiega che «il sindacato guidato da Epifani non fa altro che riconfermare la sua strategia, in maniera molto soft ma con la stessa determinazione che ha usato in questi anni».

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