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Bankitalia boccia le banche sui costi

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Il direttore Morcaldo: le commissioni sono ancora troppo elevate

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Sono quelle andate in scena alla trentanovesima "Giornata del risparmio" che si è tenuta ieri a Roma. D'altronde i dissidi nelle sale dell'Associazione bancaria italiani, dove si è svolta la celebrazione, non possono che essere dai toni soft. Ma l'affondo portato alle banche italiane da Giancarlo Morcaldo, direttore per la ricerca economica di Bankitalia, è di quelli pesanti. Prima un attacco sulle tariffe applicate ai correntisti, «le commissioni praticate dalle banche non riflettono i guadagni di efficienza conseguiti». Poi a seguire una critica sull'offerta di servizi finanziari, in particolare il ruolo degli istitutoi nei crack Cirio, Parmalat e sui bond Argentini. «È stata sottovalutata l'importanza di stabilire relazioni impostate su adeguati livelli di trasparenza e fiducia» ha spiegato Morcaldo. Infine l'accusa proprio sul tema del convegno, e cioè il credito: «le banche hanno difficoltà a instaurare rapporti solidi con le imprese». Le parole del direttore denotano il nuovo corso di Bankitalia, con una netta presa di distanza del controllore rispetto ai controllati rispetto all'era Fazio, fatta al contrario di confidenze e familiarità con i banchieri. D'ufficio la difesa di Pietro Modiano, direttore Generale del San Paolo Imi, secondo cui le tariffe bancarie sono frutto del mercato e comunque in procinto di scendere grazie alla concorrenza. Più dura, in la replica sul credito: «Le banche ne garantiscono un flusso abbondante, maggiore rispetto al tasso di crescita del paese».

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