Marchi e brevetti più tutelati Arriva una guida per gli operatori
Il Codice della proprietà Industriale è stato redatto per conferire coerenza logico-sistematica ad una materia che si trovava frazionata, per non dire dispersa (i testi cui si doveva far riferimento erano circa quaranta) in leggi risalenti a più di 50 anni fa. Basti pensare che in materia di invenzioni la normativa di riferimento era ancora costituita dal Regio Decreto n. 1127 del '39 e quella dei disegni e modelli ad uno di poco successivo, il Regio Decreto 1411 del '40. Il nuovo codice di Proprietà industriale ha bisogno, però, di essere interpretato e soprattutto coordinato con le leggi comunitarie. Un valido aiuto arriva dal Commentario realizzato per Cedam da Massimo Scuffi, Mario Franzosi e Aldo Fittante. Il Commentario si propone di fornire un aiuto tecnico-giuridico agli operatori del settore per l'interpretazione del nuovo Codice della proprietà industriale, attraverso un'analisi approfondita dei 246 articoli di cui si compone il testo normativo, prestando particolare attenzione alla legislazione comunitaria ed internazionale nonché alle più recenti pronunce delle Sezioni Specializzate in proprietà industriale ed intellettuale.