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di GIULIO STRADA SI INFITTISCONO le voci sull'offerta di Enel su Suez per conquistare la belga Electrabel.

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Un pool di almeno 8-9 banche italiane ed estere, è impegnato in queste ore in una serie di fitti incontri con il gruppo elettrico per mettere a punto il finanziamento che consenta un'offerta allettante per gli azionisti di Suez che ieri, intanto, mette a segno un rally di quasi il 5% in Borsa. Una nuova ricognizione sul febbrile lavoro di questi giorni potrebbe essere al centro del consiglio d'amministrazione di domani quando il board si riunirà per esaminare i conti 2005 delle controllate. Non dovrebbe essere quella la sede per un formale via libera all'eventuale offerta, ma certamente un occasione in cui l'ad Fulvio Conti darà qualche indicazione ai suoi consiglieri. Il mercato stima fino a 45-50 miliardi di euro la cifra che Enel dovrebbe ottenere dalle banche per avere probabilità di successo nell'eventuale offerta, proponendo agli azionisti di Suez un premio soddisfacente rispetto alle attuali quotazioni di borsa del gruppo francese. Fra gli istituti italiani pronti a scendere al fianco di Enel c'è innanzitutto Banca Intesa. L'amministratore delegato Corrado Passera ha ieri risposto ai giornalisti che lo incalzavano che l'istituto «è vicino ad Enel in tutte le iniziative sagge ed industriali». E, sempre sul fronte italiano, a dare una disponibilità di massima, sarebbero state anche Capitalia, Unicredit, Mediobanca e San Paolo Imi. Fra gli istituti esteri figurerebbero invece - riferiscono le stesse fonti - Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland e, quale advisor per la Francia, Credit Suisse First Boston. In forse la partecipazione dell'istituto tedesco Dresdner Kleinwort Wasserstein. Smentita, invece, la partecipazione a fianco del gruppo italiano dell'istituto svizzero Ubs, già schierato sul fronte opposto. Secondo il quotidiano francese La Tribune, se l'offerta dovesse partire e aver successo Enel potrebbe recuperare tra i 15 e i 20 miliardi vendendo il settore acqua e ambiente di Suez, e potrebbe valutare l'ipotesi di quotare in parte Electrabel, la filiale elettricità di Suez. Dal fronte della diplomazia internazionale, intanto, il Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola ricorda che «abbiamo fatto le nostre azioni verso la Commissione europea che ha aperto un dossier e ha fatto delle contestazioni alla Francia. La prossima settimana ci vedremo a Bruxelles, dove ribadiremo i nostri temi».

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