Generali punta sul polo di gestione del risparmio
Il mercato sembra ormai dar per certo il riacquisto delle controllate quotate a Vienna, in Svizzera e in Germania, con un esborso che agli attuali valori di mercato potrebbe avvicinarsi ai 2 miliardi. Ben più incertezza sembra invece esserci sulle mosse difensive della compagnia, ipotizzate nei giorni scorsi dopo l'appello di Diego della Valle a iniziative «salvavita» e il suggerimento simile contro le colonizzazioni straniere dato anche da Cesare Romiti. Si tende comunque ad escludere che Generali decida già oggi un costoso riassetto che coinvolga anche Alleanza. Ma non mancano speculazioni sul possibile aumento della quota nella controllata italiana o l'acquisto di azioni proprie. Per il resto, l'attesa sui conti 2005, che saranno presentati al consiglio dai due amministratori delegati Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot, parla di utili nell'ordine dei 2 miliardi. Al piano di azione per il prossimo triennio, nel quale non sarebbero escluse acquisizioni di medie dimensioni, Generali dovrebbe affiancare un riordino del risparmio gestito garantendosi così anche una maggior efficienza e un buon contenimento dei costi. Contestualmente al delisting delle controllate estere, secondo le voci circolate, il Leone dovrebbe varare anche una ristrutturazione dell'indebitamento con il supporto, a fasi diverse, di Hsbc e Mediobanca. La banca londinese dovrebbe intervenire sin nella prima fase con una linea di credito a garanzia delle offerte pubbliche. Le due banche insieme, invece, si preoccuperanno di un'emissione di obbligazioni che potrebbe superare i tre miliardi di euro. Il gruppo Generali controlla Generali Holding Vienna al 93,8% e il 6,2% restante vale in base agli attuali valori di mercato circa 180 milioni. La tedesca Amb è controllata per il 70,9% e sui prezzi di venerdì la capitalizzazione del flottante supera gli 1,5 miliardi. Il 33% di Generali Schweiz Holding che è sul mercato vale invece circa 206 milioni.