di GIULIO STRADA I NUOVI vertici della Confcommercio spingono sull'acceleratore: sarà varata martedì ...

I vice che affiancheranno il neoeletto dovrebbero essere 10, il tetto massimo previsto dallo statuto, quattro in più della presidenza Billè. Tra i nomi considerati «blindati», figurano il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - indicato tra i più papabili per la poltrona di vicario -, il presidente dei commercianti di Napoli Maurizio Maddaloni, il presidente dell'Emilia Romagna Pietro Blondi, e il numero uno di Federmoda, Renato Borghi. Oltre naturalmente, allo «sfidante» di Sangalli all'ambita poltrona di numero uno di piazza Belli Giovanni Bort. Nella rosa dei vicepresidenti, Bort porta di diritto la voce dei frondisti anti-Billè, la cosiddetta Lega di Verona che ha innescato il nuovo corso della Confcommercio. Esce il presidente di Microsoft Umberto Paolucci che ha manifestato con una lettera la propria volontà di rinunciare alla carica, mentre tra le new entry potrebbe figurare l'imprenditore romano Vincenzo Malagò, padre di Giovanni, così come Cesare Pambianchi, presidente dell'Ascom romana. Fabrizio Palenzona, a capo delle imprese dell'autotrasporto aderenti a Confcommercio nonchè presidente di Aiscat e vicepresidente di Unicredit, non dovrebbe replicare l'esperienza, come pure Franco Pecorini, amministratore delegato di Tirrenia. In Giunta troveranno posto i rappresentanti delle Ascom più rappresentative come quelle di Roma, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo o Bari, insieme alle Federazioni di categoria più «pesanti». Tra queste, la stessa Fipe (attualmente guidata dal vicepresidente vicario Guido Garavello) che si prepara a traghettare verso il rinnovo dei vertici, dopo aver votato la fuoriuscita dello stesso Billè, che fino all'ultimo ha mantenuto la carica di presidente della federazioni dei pubblici esercizi. Dovrebbe rientrare nella Confcommercio la Federdistribuzione.