Enel, alta tensione tra Roma e Parigi

Dal fronte delle grandi manovre che vedono l'Enel in prima linea pronto a sferrare l'attacco a 360 gradi - da Endesa alla belga Electrabel, passando per Suez - si passa adesso al fronte politico. Il dossier è stato infatti al centro di una telefonata tra il premier italiano Silvio Berlusconi e quello francese Jacques Chirac. E la questione diventa anche terreno di intesa tra Governo e opposizione che si schierano compatte nel rivendicare, ancora una volta, «reciprocità» sui rispettivi mercati, quello domestico e quello d'oltralpe. Berlusconi ha fatto sapere di averla chiesta a «Villepin e anche a Chirac» e Romano Prodi, leader dell' Unione, ricorda che «dobbiamo pretendere la stessa apertura da parte degli altri paesi europei. Abbiamo dato un esempio di serietà e di apertura dei mercati - ricorda - ben prima che lo facessero gli altri». Al centro di quella che rischia di divenire una nuova querelle tra Roma e Parigi, ci sono le voci di una possibile offerta di Enel su Suez per conquistare la belga Electrabel. Un'ipotesi che il gruppo elettrico non ha smentito. Ma che non sembra sia piaciuta Oltralpe. E mentre alcune indiscrezioni di stampa ieri parlavano di un vero e proprio no del governo francese, sul campo scende anche Edf, il colosso d'oltralpe con il quale l'Enel dovrebbe chiudere a stretto giro l'accordo di alleanza. Il presidente di Electricitè de France, Pierre Gaddoneix, non solo ha frenato ieri sulla data del closing che l'Enel recentemente aveva lasciato intendere potesse realizzarsi entro marzo. Ma è andato oltre: «prevediamo l'applicazione dell'accordo, siamo pronti, non ci sono difficoltà» ma un'offensiva di Enel su Suez «cambierebbe la situazione». Dal fronte Enel ieri le bocche sono rimaste cucite. Nessun commento trapela dal quartier generale della società mentre dalla Francia alla Spagna rimbalzano prese di distanze sulle operazioni che vedrebbero il gruppo guidato da Fulvio Conti pronto a sferrare un vero e proprio attacco alla conquista del rafforzamento sui rispettivi mercati. Dal fronte francese, oltre alla vicenda politica e alle dichiarazioni del numero uno di Edf, si registra la posizione della stessa Suez che dice di non essere stata avvicinata «in nessun modo», sottolineando che un'eventuale scalata ostile avrebbe contro il governo «che sta intervenendo per farlo sapere a quello italiano: tutto ciò è del tutto ostile», ribadiscono fonti del gruppo che controlla Electrabel mentre i mercati sembrano credere all'operazione con il titolo che vola ai massimi di quattro anni, guadagnando quasi il 7%. Anche dalla Spagna arrivano segnali di frenata. Mentre Madrid conferma di non gradire l'offerta arrivata dai tedeschi di Eon su Endesa, Gas Natural sembra dire «no grazie» alla disponibilità, lanciata dall'Enel, di essere affiancata in un'eventuale contro-opa per contrastare i tedeschi.