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di FILIPPO CALERI BRUXELLES ha perso la pazienza contro il governo di Varsavia che si oppone alla fusione ...

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Così dopo le trattative serrate con i rappresentanti del'esecutivo della Polonia, che non hanno di fatto sbloccato il dossier, La Commissione europea sta per passare alle maniere forti imporre il rispetto della normativa Ue in materia di mercato unico. E dalle stanze dei commmissari Ue sta per partire una procedura d'infrazione contro Varsavia. Un atto ufficiale previsto dai regolamenti con cui viene intimato a uno Stato membro adeguarsi a un determinato comportamento, pena una serie di sanzioni. Insomma l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo, ha acquistato un nuovo alleato nella sua battaglia per procedere alla la fusione di Pekao e Bph. Sulla nuova situazione ieri Profumo ha scelto la linea diplomatica. Anzi quella del riserbo più totale. «Non ho nessunissimo commento da fare» ha detto Profumo. Ma a parlare per lui è stato lo stesso Commissario Ue al Mercato interno, Charlie McCreevy. Insospettito dal comportamento di Varsavia, l'esecutivo Ue aveva inviato al Governo del premier Kazimierz Marcinkiewicz una richiesta di chiarimenti, accusandolo in pratica di violare l'articolo 56 del trattato comunitario - relativo alla libera circolazione dei capitali - attraverso la sua opposizione alla proposta fusione delle due banche polacche del gruppo milanese. Ieri, dopo qualche settimana di riflessione, il Commissario irlandese è uscito allo scoperto: La risposta del governo polacco su Unicredit «è insufficiente - ha dichiarato McCreevy, ho chiesto ai servizi della Commissione di verificare la possibilità di avviare una procedura di infrazione». Per il Commissario McCreevy le risposte del paese Centro Orientale non sono state convincenti. Così - ha spiegato il suo portavoce, Oliver Drewes - Saranno valutate le basi su cui la Commissione potrebbe procedere e il prossimo passo potrebbe essere una lettera di messa in mora». Il primo tassello per avviare la più onerosa procedura d'infrazione. Di fronte alla posizione di Bruxelles, il premier polacco ha commentato da Varsavia che su questa vicenda ormai il Governo si rimette alla Corte di giustizia europea, alla quale ha fatto ricorso chiedendo l'annullamento del via libera dell'Antitrust Ue alla fusione Unicredit-Hvb. Varsavia non sembra intimorita. E rimane sulle sue posizioni, rafforzate da un'analisi della Corte dei conti polacca (Nik), secondo cui Unicredit ha violato non una, ma due volte, gli accordi di privatizzazione della banca Pekao. Intanto in Borsa l'azione ha chiuso con un rialzo dello 0,86% a quota 6,12 euro.

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