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Servizi, nuove regole sulla liberalizzazione

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Fra battaglie procedurali, qualche momento di suspence e un pò di confusione ha avuto il suo primo via libera, dopo due anni di travagliato iter legislativo, la direttiva sulla liberalizzazione dei servizi, che ormai si può definire ex Bolkestein. Una legge che aveva scatenato la protesta dei sindacati e anche degli ordini professionali. Il motivo dello scontro era il timore che la Bolkestein potesse creare situazioni di «dumping sociale», vale a dire la concorrenza sleale da parte dei lavoratori dell'Est Europa che potevano invadere il mercato a prezzi e tariffe stracciati. Svuotata di contenuti per i detrattori del compromesso di mediazione targato Ppe-Pse e salutata con soddisfazione dai sostenitori di «più mercato nel rispetto delle garanzie sociali», la direttiva è stata quindi stravolta. «Ha subito modifiche così radicali che ne risulta rovesciata e da un testo neoliberale è diventato un progetto della gente», ha affermato soddisfatta la relatrice, la socialista tedesca Evelyn Gephardt. In particolare gli europarlamentari, con 394 sì, 213 contro e 34 astensioni, hanno definitivamente archiviato il contestato principio del paese d'origine. Ora il nuovo testo andrà sul tavolo dei ministri dei 25 e si aprirà il negoziato con la Commissione Ue, che ha già detto di apprezzare la nuova formulazione. Per l'entrata in vigore i 25 dovranno comunque aspettare almeno fino al 2009 E.Z.

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