Scaroni prepara il ricorso contro Catricalà
Il ricorso è «altamente probabile», ma prima, ha detto ieri l'amministratore delegato del gruppo Paolo Scaroni (nella foto), «vogliamo studiare bene le carte». È il day-atfer della sanzione da 290 milioni di euro inflitta al "cane a sei zampe", per abuso di posizione dominante, dall'Autorità Antitrust. è una multa «di importo rilevante», commenta Scaroni e «oltretutto non si può dedurre dalle tasse» e sarebbe stata ancora più rilevante «senza il comportamento pro-competitivo messo in atto dall'Eni, almeno da quando ci sono io», ha sottolineato Scaroni. Un comportamento, secondo il manager, «meritevole di attenuare la condanna che abbiamo avuto». Da Bruxelles, dove la Ue presentava un rapporto sull'energia e dove l'ad del gruppo ha incontrato la Commissaria europea alla concorrenza Neelie Kroes e il responsabile per l'Energia Andris Piebalgs, Scaroni ha però fatto sapere che il gruppo energetico non teme una multa anche dalla Ue. «Direi quasi il contrario - ha detto - perché l'Italia ha attuato un comportamento virtuoso e fa parte della pattuglia dei paesi che hanno liberalizzato di più nel settore del gas». E quanto all'ipotesi di cessione del controllo della Snam, questa «è prevista dalla legge - ha detto Scaroni - per il 31 dicembre 2008: adesso non ci pensiamo, il 31 dicembre 2008 è ancora lontano»