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Il presidente dell'Antitrust, Catricalà:

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«Gli investimenti sono insufficienti»

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Se questo inverno tra utilizzo delle scorte strategiche e temperature più miti causa la fine dell'inverno l'Italia riuscirà a passarlo, non sarà così facile affrontare i prossimi anni. A lanciare l'allarme sulla possibilità che la crisi del gas non è un fatto episodico è stato ieri il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà. «I prossimi quattro anni non saranno una passeggiata, saranno difficili per i rifornimenti, avremo difficoltà. Non siamo stati lungimiranti», ha detto Catricalà nel suo intervento alla Fondazione Roma Europea riferendosi alla situazione energetica italiana. «L'elevato costo dell'energia in Italia ingessa il sistema: le aziende devono accettare la competizione - prosegue il numero uno dell'Authority - Non possiamo restare con il monopolio nell'energia elettrica e nel gas: i colli di bottiglia attuali sono conseguenza del monopolio». Secondo Catricalà, si sarebbe dovuto investire di più nel potenziamento di gasdotti alternativi a quello russo, come quello algerino. C'è anche una responsabilità politica, ha messo in evidenza il presidente dell'Antitrust, ma questo è «un giudizio storico» perché è difficile stabilire da quale momento questa responsabilità nasca, se dall'abbandono del nucleare o dalle scelte successive. Per il futuro è comunque necessario «potenziare le reti attuali, aprire il mercato, sì agli sbottigliamenti». Catricalà registra inoltre «segnali preoccupanti» in Europa, come il fatto che il Governo spagnolo abbia dato il proprio via libera alla creazione di un campione nazionale che è come «se Eni ed Enel si fossero unite». L'operazione Gas Natural-Endesa «diminuisce la concorrenza anche in Italia, dove questa operazione non si sarebbe potuta fare, perchè l' ultima parola spetta ad una autorità indipendente». Per evitare queste asimmetrie tra i mercati europei occorre «armonizzare le regole: o le autorità sono ovunque indipendenti, o sono ovunque controllate dalla politica del governo». Catricalà critica inoltre la situazione di Edf in Francia, «integralmente e verticalmente governativa» e quella della Germania, dove «non si stanno facendo le liberalizzazioni». Sull'emergenza gas è intervenuto ieri anche il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica, Alessandro Ortis: «Tutto sarà fatto per difendere in ogni caso le famiglie». Ortis rassicura sulle misure per affrontare l'emergenza energetica che ha costretto a mettere mano alle riserve strategiche. Ortis sottolinea che «il governo ha assunto alcuni provvedimenti» ne ha «individuati altri, nell'ipotesi che davvero si verifichi una discesa nelle scorte strategiche del gas più significativa di quella attuale». Il presidente dell'Authority sollecita anche un potenziamento delle infrastrutture del gas, in particolare degli stoccaggi: «il polmone offerto dagli stoccaggi deve essere dimensionato a fronte dell'aumento dei consumi, perché dobbiamo recuperare il ritardo accumulato. Mi auguro che gli operatori, Eni e Stogit in testa, investano nello sviluppo di queste attivita». Nuovi stoccaggi ma anche rigassificatori. «Occorre creare alternative sul fronte delle importazioni. La realizzazione e messa in servizio di rigassificatori è importante così come l'incremento di capacità dei gasdotti» argomenta Ortis. Che torna a ribadire la necessità di una "terzietà" «per le reti e gli stoccaggi: Snam Rete Gas e Stogit devono al più presto diventare terze, affinché gli operatori possano accedere senza discriminazioni di sorta».

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