Torna a farsi strada il rigassificatore di Montalto
Nel sito viterbese potrebbe nascere presto un rigassificatore per l'importazione di gas liquefatto, funzionale alla riconversione a gas dell'impianto di Torre Valdaliga Nord. Marrazzo tende la mano all'amministratore delelgato del gruppo elettrico, Fulvio Conti, che però già nei giorni scorsi ha fatto sapere che non ha intenzione di cambiare rotta e che i lavori di riconversione a carbone pulito della centrale di Civitavecchia andranno avanti comunque. Ciò non toglie che a Montalto possa riprendere quota il progetto di rigassificatore che servirebbe a scongiurare la lenta agonia della centrale elettrica. Un progetto in tal senso era stato presentato dall'Enel più di dieci anni fa per un investimento che oggi si aggirerebbe intorno ai 500 milioni di euro. Allora il progetto fu ostacolato. Il gruppo elettrico nel 1992 ha cercato invano di costruire un impianto per il gas liquefatto acquistato dalla Nigeria e che ora arriva grazie ai terminali francesi. È chiaro che se le ultime dichiarazioni di Marrazzo si tramutassero in una proposta concreta, all'Enel basterebbe rispolverare il progetto del rigassificatore a Montalto, che comunque richiederebbe almeno quattro anni per essere realizzato. Si tratterebbe di un impianto che potrebbe rivitalizzare industrialmente tutta la zona, visto che l'attuale centrale da 3.600 megawatt è sempre meno utilizzata. In Italia ci sono molti progetti di rigassificatori, ma in funzione ce n'è uno solo, dell'Eni. Un altro della ExonMobil-Qatar è già stato autorizzato. Adesso, alla luce della recente crisi di forniture dalla Russia, l'invito a costruire rigassificatori è arrivato anche dal Governo. Il ministro dell'ambiente, Altero Matteoli, ha dichiarato che questa strada serve a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici. g.lom.