Confcommercio volta pagina con Sangalli
Dopo l'era di Sergio Billè, l'assemblea dei delegati lo ha eletto ieri per acclamazione, dopo 51 giorni di reggenza della confederazione di piazza Belli. Sangalli ha aggiunto così un nuovo incarico agli altri che ricopre tra cui la presidenza di Unioncamere nazionale e della Camera di Commercio di Milano. Dopo le polemiche e gli strascichi giudiziari l'organizzazione dei commercianti volta pagina. Con programmi tutti nuovi, all'insegna della partecipazione e della trasparenza, e con una nuova squadra che affiancherà il neo presidente. Se ne parlerà tra sette, massimo 10 giorni con la nomina della nuova Giunta e dei vicepresidenti. A questi, che secondo le prime indicazioni saranno un numero inferiore rispetto agli otti che affiancavano Billè, Sangalli distribuirà le deleghe. Le candidature ci sono già. E tra loro figureranno con molta probabilità anche i nomi di Giovanni Bort, Cesare Pambianchi, Pietro Blondi, Bernabò Bocca, tutti entrati nel Parlamentino insediato ieri. Per la poltrona di vicario le indiscrezioni parlano di Bocca, ma un ruolo rilevante nella nuova squadra dovrebbe spettare anche a Bort, presidente di Ascom Trento, che ha rinunciato a correre per la corrente di minoranza capitanata dalla combattiva fronda anti-Billè, in nome di una «ritrovata compattezza e di convergenza sui programmi». «Sangalli è una persona in grado di riportare la Confcommercio nei ruoli che merita», ha spiegato Bocca, presidente di Federalberghi. Nessun rimpianto per Billè, ormai solo un capitolo chiuso per la nuova Confcommercio che ha voglia di archiviare definitivamente «la pagina più buia della sua storia», ha detto Cesare Pambianchi, presidente dell'Ascom romana e laziale, e grande mediatore tra le correnti in corsa per l'elezione. Il nome dell'ex presidente è stato pronunciato una sola volta nel corso dell'assemblea. «Oggi è cominciata una nuova era, la nostra guerra è finita il 21 dicembre scorso, ora di Billè se ne occuperanno i nostri avvocati, deve restituirci il maltolto», ha aggiunto Pambianchi. L'assemblea ha rispettato in poco più di 2 ore, il copione previsto: prima la relazione di Sangalli, poi l'intervento di Bort e via una serie di dichiarazioni di voto a favore del vincitore. Poi Sangalli ha incassato un plebiscito unanime, dopo la decisione di andare a voto palese. A seguire c'è stata l'elezione del parlamentino, con 300 voti contrari su 8.000. Bort gli ha riconosciuto «rilevante capacità di gestione», dote necessaria perchè «ricompattare la squadra era la cosa più opportuna in questo momento sofferto per associazione». Tra abbracci, strette di mani e pacche di congratulazioni, alla fine il neoeletto si è commosso. La carica dura quattro anni, fino al 2010.