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Civitavecchia, duello tra Enel e Marrazzo

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La Regione blocca i lavori della centrale di Torre Valdaliga Nord. In arrivo il ricorso al Tar

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E apre uno scontro "a fuoco" con l'Enel che nei lavori di riconversione a carbone pulito dell'impianto di Torre Valdaliga Nord ha già investito 1.125 milioni di euro, il 75% dell'importo complessivo stanziato per il progetto. Dal quartier generale del gruppo elettrico, l'amministratore delegato Fulvio Conti ribadisce che la centrale «andrà avanti, abbiamo iniziato e continueremo a costruirla a carbone». Appare probabile, quindi, che l'Enel impugnerà davanti al Tar l'ordinanza del presidente della Regione. Dalla Pisana non arrivano commenti ufficiali, ma l'imbarazzo del governatore è evidente. In primo luogo perché adesso si pone il problema di come evitare di buttare a mare i soldi spesi in questi anni. E poi perché la scelta presa dalla giunta, dettata più da una logica politica che da una corretta strategia energetica, rischia di mettere ancora di più l'Italia alla mercè dei Paesi fornitori di metano. L'Italia, infatti, è uno dei maggiori importatori di gas, soprattutto dalla Russia e dall'Algeria. Nazioni che certo non brillano per stabilità politica, come ha mostrato la crisi tra Mosca e il governo ucraino delle scorse settimane. La scelta di Marrazzo, quindi, serve a sedare la rivolta dei "no coke", ma è in netto contrasto con gli interventi necessari per scongiurare l'emergenza gas che dura da giorni e che, secondo quanto affermato dalla commissione Attività produttiva della Camera, nei prossimi anni potrebbe diventare drammatica. Anche ieri è stato registrato un nuovo maxi-taglio della Russia con il 16,2% delle consegne in meno all'Italia. Stop ai lavori. La decisione della Regione arriva dopo mesi di polemiche, con ambientalisti e sinistra radicale schierati contro la realizzazione dell'opera a cui, nei giorni scorsi, ha fatto da contrappeso "il partito del sì", composto in prevalenza dagli oltre mille lavoratori che hanno trovato un'occupazione grazie al cantiere dell'Enel. Marrazzo, sebbene avesse inserito già nel suo programma elettorale il blocco dei lavori, aveva dichiarato di non avere armi a sua disposizione per mantenere fede alla promessa. Ma ieri la Regione è riuscita nel suo intento, trovando un escamotage legale che ha permesso di apporre i sigilli al cantiere. L'ordinanza firmata da Marrazzo dopo la presa di posizione della giunta regionale, non riguarda però l'opera nel suo complesso. Ma alcune opere a mare, come i pontili e la darsena, necessarie all'avvicinamento e l'approdo delle navi carboniere. Bloccando queste opere, però, si impedisce il proseguimento di tutti i lavori. Marrazzo trova l'appiglio legale. Nella delibera approvata ieri dalla giunta regionale viene sottolineato che «l'Enel spa non ha attivato la procedura di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di opere marittime necessarie alla conversione a carbone della centrale Torvaldaliga Nord». Una situazione «da considerarsi in contrasto con la normativa comunitaria». In particolare le opere marittime collegate alla centrale e necessarie per la sua conversione a carbone sono le darsene carbonifere, ovvero i moli dove le navi scaricheranno il carbone poi destinato alla centrale, e la diga foranea, cioè una massicciata a mare per consentire alle navi di attraccare ai moli e scaricare anche in condizioni di mare avverse. Secondo la delibera - che ha impegnato il presidente Marrazzo ad adottare l'ordinanza di stop dei lavori - nella documentazione fornita dall'Enel «non viene sufficientemente documentata la capacità del molo di attracco a resistere agli eventi meteomarini sia interni che esterni alla darsena». Insomma, nessun riferimento ai danni provocati all'ambiente dalle emissioni della centrale a carbone. Matteoli all'attacco. La decisione di Marrazzo ha scatenato le reazioni di tutto il mondo politico. Appoggio alla Regione Lazio arriva dagli esponenti dell'Unione, mentre il governo si scaglia contro il provvedimento. Il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli non ha dubbi: la decisione della Regio

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