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di FILIPPO CALERI ALITALIA ritrova lo smalto in Borsa.

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Gli analisti hanno messo nel conto un possibile apprezzamento del titolo fino a un valore di 1,6 euro. Ma a dare fiato alla compagnia aerea sono state, secondo alcuni operatori, anche le dichiarazioni del Ministro delle attività produttive, Claudio Scajola, sulla necessità di chiudere al più presto la gara per l'assegnazione di Volare, la low cost varesina, la cui asta è stata bloccata nonostante che Alitalia avesse presentato l'offerta più elevata. In stallo, invece, la trattativa con i sindacati la trattativa con i sindacati: «non ho ancora avuto da Palazzo Chigi nessun mandato a procedere» ha detto ieri il ministro del Welfare Roberto Maroni. Morgan Stanley. La banca, che ha alzato il giudizio su Alitalia, ha motivato la decisione con il fatto che i concreti tentativi di portare avanti il processo di ristrutturazione potrebbero essere ricompensati. Gli esperti della casa di investimento americana hanno stabilito per il titolo un target price a 1,60 euro per azione. Gli analisti nelle loro stime hanno però considerato troppo ambizioso il target di crescita del fatturato indicato dal management (tra il 2006-08 pari a 7,7%) e pertanto hanno preferito un tasso medio annuo di crescita nel periodo più prudente e pari al 6%. Sul fronte dei costi operativi gli analisti hanno considerato i minori costi per il personale in seguito al deconsolidamento di Servizi che consentirà una riduzione di 300 milioni e un ulteriore risparmio nel periodo 2006-08 di 110 milioni. Sempre sul fronte dei risparmi, non mancheranno secondo gli esperti della casa di investimento, sorprese positive. In particolare gli analisti segnalano ulteriori opportunità di riduzione delle spese di vendita (le stime indicano un'incidenza di tali costi pari all'11% del giro d'affari rispetto a altri competitor che presentano un'incidenza del 6%) e in seguito a un maggior utilizzo di internet per le prenotazioni (attualmente queste prenotazioni rappresentano solo il 5% delle vendite totali). L'asta Volare A sostenere la seduta brillante di Alitalia a piazza Affari, dove sono passati di mano quasi 54 milioni di pezzi, pari al 3,8% del capitale ordinario, potrebbe aver contribuito anche la fretta messa dal ministro Scajola alla vendita Volare che ha fatto riaccendere i riflettori sulla ricca offerta fatta da Cimoli. Il ministro ha sottolineato che il dicastero ha bloccato l'iter di vendita non solo per il pronunciamento del Tribunale nei confronti di Alitalia, ma anche per le perplessità destate dalla graduatoria presentata dal commissario Carlo Rinaldini, che vedeva al primo posto proprio Alitalia: «Il ministero - ha raccontato Scajola - è rimasto perplesso, ha cominciato una serie di approfondimenti e in quel momento è arrivato il pronunciamento del Tribunale».

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