RICORSO DEL GOVERNO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE
Unicredit, Polonia all'attacco
Sembra quindi che le autorità polacche siano pronte a tutto pur di fermare il gruppo guidato da Alessandro Profumo, che per sfruttare appieno le sinergie offerte dall'acquisto della tedesca Hvb punta alla fusione della controllata polacca di quest'ultima - la Bph appunto - con la Pekao, in portafoglio dalla sua privatizzazione nel 1999. Forte di una clausola di "non concorrenza" concordata proprio nel 1999 con Unicredit, che vietava al gruppo italiano di salire oltre il 10% in un'altra banca polacca dopo l'acquisizione di Pekao, Varsavia aveva già dato la settimana scorsa a Unicredit tre mesi di tempo per cedere Bph. Una clausola, questa, che è attualmente al vaglio della Commissione europea e che non più tardi di giovedì scorso sarebbe stata l'oggetto dell'incontro di Bruxelles tra la Commissaria Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, e l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo. Adesso, per l'Esecutivo Ue, le cose sembrano complicarsi. Di fronte al 'ricorso di annullamentò presentato da Varsavia, che potrebbe portare alla rescissione dell'accordo di fusione Unicredit-Hvb, i servizi della Kroes saranno infatti costretti anche a difendere la loro decisione.