Draghi, un codice etico per Bankitalia
Così il nuovo governatore della Banca d'Italia Mario Draghi nel corso di un incontro con i sindacati. Che dal canto loro, con toni decisamente entusiastici, parlano dell'avvio di un nuovo corso: «Già la sola intenzione, manifestata da Draghi, di promuovere incontri non episodici con le organizzazioni sindacali sulle questioni più rilevanti - ha commentato la Fisac Cisl - è un importante segnale di discontinuità rispetto al recente passato». Più trasparenza e collegialità quindi, e un cambio di rotta della Banca d'Italia rispetto alla precedente gestione. Più il via libera a un codice etico, una sorta di deontologia interna che permetterà a via Nazionale di mettersi sullo stesso piano delle altre banche europee: eccoli, secondo le sigle sindacali, i punti chiave dell'incontro di due ore circa con il Governatore Draghi. Ma non è tutto. I sindacati hanno infatti chiesto con forza il ritiro del ricorso presentato a suo tempo da Fazio contro la sentenza che condannò Bankitalia per comportamento antisindacale, dopo la modifica unilaterale dell'articolo 79 del regolamento del personale. Con questa modifica infatti i sindacati accusano l'ex Governatore di aver voluto mantenere oltre l'età di pensionamento tre alti dirigenti a lui vicini. Ed è qui che si «infiammano» appunto i toni dei sindacati, secondo i quali sarebbe questa «la questione che rappresenta il vero banco di prova» per Draghi. Al riguardo secondo la Falbi «nelle prossime 24 ore la Banca comunicherà formalmente le decisioni assunte». E sono molte le sigle sindacali che si dicono ottimiste sul probabile ritiro del ricorso, che implicherà la rinuncia a cambiare il regolamento dei dipendenti senza il via libera dei sindacati, cancellando lo «strappo» voluto da Fazio. Draghi avrebbe poi definito - sempre secondo la Falbi - come «valore da preservare» la trasparenza degli atti, e si sarebbe impegnato a definire «in tempi brevi» un codice etico con il quale Via Nazionale si darà una deontologia interna al pari delle maggiori banche centrali europee. Non è mancata una bacchettata alle fughe di notizie: Draghi avrebbe infatti chiamato tutti alla massima responsabilità nelle comunicazioni con l'esterno.