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Bnl, strada spianata all'avanzata francese

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Via libera all'accordo tra Unipol e Bnp Paribas. Tutti i soci pronti a vendere le loro azioni

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La compagnia bolognese ha dovuto mollare la presa sulla banca romana, ma con l'onore delle armi, conquistando il controllo di Bnl Vita e incassando un bel po' di quattrini da impegnare per le future strategie di crescita nel settore di banca-assicurazione. Quattro miliardi di euro, questa la cifra a disposizione per ripartire dopo il fallimento della scalata progettata dall'ex numero uno, Giovanni Consorte. Il giorno dopo l'annuncio di una operazione a sorpresa da 9 miliardi, Bnp Paribas ha incassato ieri il via libera del cda di Unipol alla cessione delle quote e il benestare del presidente di Bnl, Luigi Abete, che parla di un'offerta «non ostile», che «valorizza la banca» e «garantisce par condicio tra gli azionisti». E anche dai soci forti della banca romana arrivano segnali positivi. Gli spagnoli del Bbva (14,7% del capitale) hanno fatto filtrare la propria disponibilità ad aderire all'opa, Generali (8,7%) ha fatto altrettanto, mentre Della Valle (4,9%) preferisce «non fare commenti in questa fase» ma si prepara ad incassare una consistente plusvalenza. Rilevato il 48% del capitale da Unipol e alleati a 2,925 euro, a questo punto solo il processo autorizzativo, che passa per Commissione Ue, Bankitalia, Banca di Francia, Antitrust e Consob, separa Bnp Paribas dall'istituto di Via Veneto. Un processo che, comunque, visti i requisiti patrimoniali della banca francese, e considerato anche il nuovo corso aperto dal Governatore Mario Draghi a via Nazionale, dovrebbe garantire a Bnp Paribas tempi sufficientemente rapidi per mettere al sicuro l'operazione entro la scadenza prevista del primo semestre 2006. Unipol incasserà, dalla vendita ai francesi del 14,75% delle azioni Bnl, 1,321 miliardi. Sommati ai 2,6 al servizio dell'aumento di capitale - ha spiegato il direttore generale Carlo Cimbri - fanno 4 miliardi di mezzi liberi. In questa cifra non sono conteggiati i 430 milioni incassati dalla vendita della quota di minoranza di Aurora, che non vengono considerati fra i mezzi disponibili per il percorso di crescita. La plusvalenza è di 81 milioni e servirà a «riequilibrare» i costi dell'opa (advisor, costi legali, e spese generali) che dunque alla fine non costerà nulla. Sul fronte delle intese societarie sarà Holmo, che oggi detiene il 60% di Finsoe (che controlla direttamente Unipol), a cedere fino al 4,5% a Bnp al costo stimato di circa 100 milioni. Bnp sarà rappresentata in Finsoe da un consigliere, mentre anche Unipol avrà un consigliere in Bnl. Farà da trait-d'union fra il gruppo e la banca, anche se Unipol non farà nessun investimento in Bnl. Per il resto rimane il «rapporto di collaborazione strategica con Mps - ha detto il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini - è nostra intenzione continuare, verificando se esistono possibilità di consolidarlo». Anche l'intesa di banca-assicurazione con Bpi, attraverso «Reti Bancarie» «non è in discussione».

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