Il sì a Gas Natural per scalare Endesa
Ma nella partita entra, però, anche l'Enel. Il via libera all'Opa, con la condizione per la nuova impresa risultante dalla fusione, di vendere centrali per una potenza complessiva di 4.300 megawatts, aprirà ora la strada ad altri operatori del settore. E l'ex monopolista italiano si è già fatto avanto nei giorni scorsi con l'amministratore delegato Fulvio Conti che aveva affermato, in un'intervista al quotidiano economico spagnolo Cinco Dias, che «l'Enel dispone delle risorse finanziarie, tecniche e gestionali per avere un ruolo di maggior rilievo in Spagna attraverso l'acquisto degli assets di Endesa che Gas Natural dovrà cedere». Conti aveva in particolare posto l'accento su «tutti gli impianti di generazione e le attività di distribuzione dell'elettricità e del gas nella penisola iberica e in Francia» aggiungendo che l''Enel «vuole la Snet». In Spagna il gruppo elettrico italiano è già presente con Enel Viesgo, che ha circa il 4% del mercato. Ieri, dopo l'annuncio dell'autorizzazione di Madrid all'Opa, un portavoce dell'Enel ha affermato che la compagnia la «sta analizzando con attenzione» ma che «qualsiasi eventuale operazione sul mercato spagnolo non modifica la politica di dividendi». Il vicepremier spagnolo Maria Teresa Fernandez de la Vega, nell'annunciare la decisione dell'esecutivo di Jose Luis Rodriguez Zapatero di autorizzare l'operazione, ha confermato che questa determinerà «un aumento del numero di concorrenti, una migliore qualità e una riduzione dei prezzi». «L'opa non solo non attenta alla concorrenza ma aiuterà ad aumentare la concorrenza», ha spiegato. E il ministro dell'economia Pedro Solbes ha sottolineato che con le condizioni approvate, basate in parte sul rapporto dell'Authority per la concorrenza e in parte sul rapporto del Cne «potranno entrare nel mercato un nuovo operatore del settore elettrico e fino a due del gas».