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Unipol, due strade per non perdere Bnl

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Allo studio l'alleanza con Nomura per una nuova offerta e le trattative con Bbva sul ramo vita

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È questione di ore e il Direttorio della Banca d'Italia formalizzerà la decisione che ribadisce la bocciatura nonostante le controdeduzioni presentate dalla compagnia assicurativa. E sarà l'ultima parola sull'avventura voluta dall'ex numero uno Giovanni Consorte. A questo punto, Unipol è di fronte a un bivio: rilanciare e mettere sul piatto una nuova offerta, con Nomura nelle vesti di partner forte, o contrattare un disimpegno che consenta comunque di valorizzare la quota e la partecipazione in Bnl Vita. La bocciatura dell'opa. Analizzate a fondo le controdeduzioni presentate dalla compagnia assicurativa il 20 gennaio scorso dopo la prima bocciatura, gli uffici responsabili della Vigilanza di Bankitalia avrebbero infatti terminato l'istruttoria e passato il dossier ai piani alti, al direttorio. Il giudizio definitivo del direttore generale Vincenzo Desario è atteso entro lunedì, e l'orientamento sembra ormai scontato: Via Nazionale resta infatti ferma sull'intenzione di dire no all'operazione, ancora una volta in nome di inadeguati requisiti patrimoniali del gruppo. La Banca d'Italia «è impegnata a decidere entro i termini prescritti», fanno sapere da Palazzo Koch. Unipol però sembra attendere una comunicazione da Bankitalia sul no definitivo all'opa già stasera, o prima dei cda di Holmo, Finsoe e della stessa Unipol convocati per domani. Le mosse allo studio. In ogni caso, secondo quanto si è appreso da fonti della compagnia, la discussione all'interno del board non sarà limitata ad esaminare le conseguenze della bocciatura a questo punto imminente e quasi certa dell'offerta sulla Bnl, ma soprattutto a verificare come tutelare l'investimento in Bnl Vita, l'asset che comunque la compagnia bolognese intende salvaguardare. Ma allo studio ci sarebbero anche contromosse per un eventuale ritorno in gioco. Il colosso giapponese Nomura potrebbe incrementare la propria quota, attualmente al 5%, fino al 10% e affiancare la compagnia assicurativa in una nuova opa, sostenuta questa volta da requisiti patrimoniali adeguati. L'istituto giapponese potrebbe perfino rilevare l'intera quota di Unipol e puntare direttamente al controllo di Bnl. Ma sono sempre vivi anche i contatti tra Bologna e Madrid, per intavolare una trattativa che porti il controllo di Bnl al Bbva ma con un accordo di bancassurance e una quota rilevante, intorno al 5%, per Unipol. In questo quadro, giocano un ruolo chiave le banche internazionali finanziatrici di Unipol. Se Deutsche Bank sembra confermare l'intenzione di un disimpegno dalla partita, Nomura e Csfb, che di Unipol sono anche advisor, potrebbero spingere per un rilancio.

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