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Antonveneta, Abn presenta l'opa

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Depositato il prospetto alla Consob. Il prezzo è 26,5 euro per azione

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Ieri, il colosso di Amsterdam ha depositato in Consob il prospetto dell'opa che inizierà a febbraio. Confermato il prezzo di 26,5 euro per azione. Mentre la Banca popolare italiana fa i conti con l'inversione di rotta che domenica scorsa ha portato all'elezione del nuovo Cda, nominando Piero Giarda presidente e il direttore generale Divo Gronchi amministratore delegato. Gli olandesi quindi (ormai al 60 per cento di Antonveneta dopo aver acquistato la quota di Bpi) continuano a tirare dritto e ribadiscono che «Antonveneta rappresenta una piattaforma ideale per sviluppare in Italia il proprio secondo mercato domestico europeo». La banca padovana, come ha spiegato il presidente Rijkman Groenink «ha un significativo potenziale di crescita ulteriore e di sviluppo». Così Abn si prepara a lanciare - da febbraio fino a marzo - l'opa residuale, anche se circa un 15% del capitale ancora in possesso degli ex alleati di Fiorani - Emilio Gnutti, ma anche Stefano Ricucci e i fratelli Lonati - rimane sotto sequestro. All'orizzonte però si prospettano grandi novità, considerando soprattutto che entro pochi giorni i legali delle società riconducibili a Gnutti dovrebbero presentare una istanza di dissequestro alla Procura di Milano. E in caso di sblocco delle quote, gli ex concertisti potrebbero eseguire il preliminare di vendita con Abn e cedere agli olandesi, oppure consegnare direttamente le azioni all'opa. In entrambi i casi le plusvalenze sarebbero con ogni probabilità messe sotto sequestro. Anche Copoola rimane in gioco. L'immobiliarista ha presentato un ricorso in Cassazione, ma se la sua quota dell'1 per cento circa dovesse rimanere sotto sequestro, Abn potrebbe rilevarla successivamente. Sul fronte Bpi invece, sarà il nuovo ad Divo Gronchi, fresco di nomina, a gestire i dossier più scottanti come le trattative sulla quota di Rcs data in pegno dalla Magiste di Ricucci, l'esposizione verso Gnutti e la vicenda Hopa. Le decisioni cruciali comunque, come ha promesso il neo presidente Giarda, saranno prese con una logica più collegiale rispetto alla passata gestione. Il piano industriale verrà tuttavia presentato entro fine aprile, solo allora si conosceranno le linee guida della nuova Bpi che prevedono «il ritorno alla tradizionale attività bancaria e l'abbandono della finanza spregiudicata». In linea con le esigenze dei soci e associazioni di azionisti che chiedono maggior dialogo con i nuovi vertici rispetto al passato. In cantiere anche una riorganizzazone societaria con il delisting di Partecipazioni Italiane, un nuovo ruolo per Bipielle Investimenti e l'alienazione del patrimonio immobiliare non strumentale.

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