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Più formazione nei negozi del futuro

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E il protocollo d'intesa firmato ieri mattina dal presidente della Confcommercio di Roma Cesare Pambianchi e il preside della facoltà di economia de La Sapienza Attilio Celant sembra raccoglierla in pieno. Un accordo che racchiude in sé un impegno concreto e allo stesso tempo uno scambio: portare gli studenti all'interno delle imprese e gli imprenditori nelle aule. Come? Riunendosi periodicamente per definire metodologie e azioni comuni. Che in parole povere significa organizzare stage e tirocini rivolti agli studenti e neo-laureati presso le aziende associate e incentivare la formazione e l'aggiornamento presso la facoltà per chi già opera nel settore. Nel dettaglio, un primo intervento riguarderà l'attivazione di un corso di studi dedicato agli imprenditori il cui obiettivo sarà «strutturare» le competenze acquisite sul campo approfondendo le discipline teoriche sulla moderna cultura d'impresa. E se è vero, come ricorda il presidente di Confcommercio Pambianchi che «Roma è la città più creativa d'Italia», quindi «un vero contenitore di ricchezza per le imprese», ecco svelato il perché del cosiddetto Premio innovazione, che altro non è se non un riconoscimento rivolto all'imprenditore (o neo-laureato) dell'anno, quello che, come spiega il preside della facoltà Attilio Celant, «ha dimostrato più coraggio nell'introdurre nuovi strumenti di management». Come dire, dal protocollo d'intesa appena firmato nasceranno gli imprenditori di domani. E grazie alla collaborazione tra la Confcommercio di Roma e una delle facoltà più antiche del mondo, quella di Economia del primo ateneo romano appunto, verranno progettati percorsi formativi per creare nuovi profili professionali che rispondano alle esigenze delle aziende e verrà elevato il livello di competenza dei titolari delle imprese. «Lo stemma di questa facoltà dove io stesso anni addietro mi sono laureato - ha detto Pambianchi dopo la consueta stretta di mano seguita alla firma del documento - rappresenta una caravella come simbolo del commercio tra i popoli. E noi siamo pronti a navigare bene insieme».

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