Olimpia, arriva il divorzio con Hopa
Il cda di Pirelli ha dato infatti, ieri, un pieno mandato a Marco Tronchetti Provera per «trovare le soluzioni più opportune» e andare quindi di fatto verso la disdetta dell'intesa che lega da una parte Pirelli, Edizione Holding, Intesa e Unicredit con la finanziaria bresciana. Il segnale che ieri Tronchetti Provera ha lanciato è stato inequivocabile: «Il patto si romperà, noi costruiremo forse un patto con le banche». Dall'altra parte perà i soci della finanziaria di Corso Zanardelli non hanno intenzione di cedere. Da parte loro, però, i soci di Hopa - ieri impegnati nel cda dell'azionista di maggioranza Fingruppo che ha deliberato un aumento di capitale da 100 milioni di euro a dimostrazione che non c'è lìintenzione di mollare la presa - hanno risposto picche alla proposta degli advisor di uscire senza colpo ferire dalla holding di controllo di Telecom. Dopo che, peraltro, già nei giorni scorsi all'unanimità avevano respinto, dopo un incontro informale della finanziaria, la soluzione proposta dagli advisor di Pirelli, Edizione Holding, Intesa e Unicredit. In particolare l'uscita di Hopa da Olimpia senza premio e rinegoziazione dei patti in Holinvest, proposta dal consulente Bruno Ermolli per conto di Pirelli e degli altri, «è stata illustrata nella riunione e i soci all'unanimità hanno respinto questa ipotesi», ha spiegato il presidente di Fingruppo Cesare Vecchio a margine dell'assemblea della società. Ipotesi che - ha rilevato duramente lo stesso Vecchio per smentire «le voci di una possibile uscita di Fingruppo» da Hopa così come quella di una scissione di corso Zanardelli - «non è stata nemmeno presa in considerazione». Insomma, è ormai muro contro muro, con il presidente di Telecom. Anche se continua la speranza di Hopa che in una nota si è detta fiduciosa su una possibile soluzione del rebus. «Il fronte Hopa è compatto sulle possibili soluzioni da adottare e la società è tranquilla rispetto agli esiti della trattativa stessa». Non così possibilista è l'altro fronte che mira direttamente alla disdetta degli accordi parasociali, che possono essere denunciati entro il termine dell'8 febbraio, dopo che il cda di Pirelli ha dato mandato per disdettare i patti senza più tentennamenti. Questo, però - e anche qui si intravede un piccolo spiraglio - fermo restando la disponibilità a dialogare ancora con le banche che rappresentano ora gli azionisti forti della holding bresciana.