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L'Ecofin promuove la Finanziaria

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A rimarcarlo è stato lo stesso ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ieri a Bruxelles insieme agli altri ministri delle Finanze dell'Ue, per discutere della proroga delle agevolazioni fiscali sull'Iva, e in cui è stata analizzata l'ipotesi di concedere all'Unione Europea la possibilità di imporre tasse. Un' idea giudicata suggestiva da Tremonti. Che sulla promozione della manovra economica non ha perso l'occasione per dare un colpo di fioretto all'opposizione. «I conti pubblici italiani sono stati promossi, la Finanziaria è stata promossa. È finita la tesi della sinistra, il teorema dello sfascio dei conti pubblici», ha dichiarato Tremonti, aggiungendo: «Siamo sulla buona strada, bisogna lavorare, ma i conti sono a posto». È stato lo stesso ministro dell'Economia, tuttavia, a voler precisare che l'apertura di credito dell'Europa non consente certo all'Italia di dormire sugli allori. «Il percorso non è finito e bisogna proseguire verso l'obiettivo di riduzione del deficit sotto il 3% del pil», ha aggiunto, infatti, ribadendo comunque che «quanto previsto per il 2005 e il 2006 è serio e coerente con gli impegni presi». «La Finanziaria è stata considerata efficace, e le misure coerenti in esecuzione degli obblighi previsti dal nuovo Patto di stabilità», ha aggiunto il titolare di via XX settembre, puntualizzando: «abbiamo introdotto quanto concordato con la Commissione sia in termini qualitativi che quantitativi, e il risultato è stato riconosciuto». Sempre in materia fiscale, ma spostando l'accento sullo scenario europeo, Tremonti ha definito «molto suggestiva» l'idea che «all'Ue possano essere dati poteri di imporre tasse europee. Che questa tassa possa riguardare le transazioni finanziarie internazionali, come proposto dalla presidenza austriaca, è tuttavia meno interessante». Se l'ipotesi di una tassa europea si facesse strada, Tremonti ha spiegato che riproporrebbe la simmetrica condizione del piano Delors, ossia l'emissione di eurobond per finanziare almeno in parte gli obiettivi di Lisbona. «Ricordo che anche il presidente Ciampi ha parlato di eurobond a Straburgo: io insisterei», ha proseguito, ricordando in conclusione il caso di Alexander Hamilton, inventore dei bond federali e ministro del Tesoro del presidente americano Jefferson alla fine del '700: «Gli Stati Uniti iniziano dalle obbligazioni federali di Hamilton»

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