Sviluppo Lazio, Elia Valori sale al vertice
L'attuale presidente della Confindustria Lazio, ed ex capo degli imprenditori romani, è l'uomo che ha messo tutti d'accordo a Via della Pisana, dopo il braccio di ferro tra la Margherita e i Ds che aveva creato una situazione di stallo sulla nomina. Per l'ingresso ufficiale nella carica bisognerà, però, attendere giovedì prossimo, quando si riunirà l'assemblea degli azionisti di Sviluppo Lazio che darà il via libera formale a Valori. Il Professore, così è anche soprannominato il nuovo presidente, inizierà la sua opera con importanti dossier sul tavolo. Innanzitutto dovrà gestire l'ingresso, nell'azionariato della holding, del Comune di Roma. Per ora, infatti, il capitale è posseduto dalla regione, dalle banche e dalla Camera di commercio. All'appello manca solo Walter Veltroni, che nei mesi scorsi, attraverso il suo assessore al bilancio, Marco Causi, aveva però asicurato l'ingresso del Campidoglio dentro la società. Un'operazione che potrebbe essere il primo passo per la costituzione di una maxi-holding mista tra le principali istituzioni in grado di orientare tra Roma e la regione una mole importante di investimenti. Con l'ingresso del Comune, infatti, si creerebbero ancora più solidi legami tra le aziende produttive che sono in pancia all'ente guidato da Piero Marrazzo, e quelle partecipate dalla giunta di Roma, tra cui figurano il gruppo dell'energia Acea, la Trambus, il gruppo assicurativo Assicurazioni per Roma e l'Ama. Elia Valori avrà, però, anche un altro compito importante. E cioè quello di rilanciare una delle principali attività della holding regionale, e cioè quella relativa al marketing territoriale. Una parola che racchiude tutte le azioni per attirare i capitali esteri nelle aree produttive e di ricerca sparse nel territorio regionale, e all'inverso per accompagnare gli imprenditori laziali nella loro internazionalizzazione. Ebbene in questo caso Valori sembra essere l'uomo giusto al posto giusto. Tra le sue relazioni non mancano quelle di alto livello internazionale con i paesi emergenti del Sud Est asiatico e con la Cina. Una rete che potrà sicuramente essere utilizzata per aprire le porte, in entrata e in uscita, delle industrie del Lazio.