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È ORMAI un braccio di ferro quello tra Unione Europea e Polonia sugli ostacoli che quest'ultima sta ponendo ...

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Con il governo di Varsavia che fino alla tarda serata di ieri ancora non aveva risposto alla lettera ultimatum del commissario alla concorrenza Neelie Kroes. Un contrasto che allontana la ricerca di una soluzione a breve che Piazza Cordusio sembrava gradire per poter giungere all'ormai sempre più distante fusione tra le sue due controllate in terra polacca, Bph e Pekao. «Ci sono forti indicazioni secondo cui le autorità polacche non applicheranno le regole previste dall'Articolo 56 del Trattato comunitario», ha scritto la Commissione al governo di Varsavia, facendo riferimento alle norme relative alla libera circolazione dei capitali. Paventando un'iniziativa politica, che potrebbe essere portata avanti in tandem dal commissario Ue al mercato interno, Charlie McCreevy, con quello alla concorrenza Neelie Kroes, Bruxelles in particolare ha puntato il dito sul comportamento del ministro del Tesoro in merito alla fusione proposta da Alessandro Profumo, ad di Unicredit.

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