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PRESENTATO L'APPELLO A BANKITALIA

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Nel documento avrebbe confermato la sostenibilità dell'operazione, ma non avrebbe elencato opzioni alternative per andare avanti. Nel frattempo il gruppo bolognese si mette alla finestra e aspetta che Palazzo Koch confermi il proprio no all'offerta. Solo allora (Via Nazionale ha 15 giorni tempo per esprimersi) deciderà se andare avanti sulla strada del ricorso legale al Tar o lascerà stare questa eventualità avviando da subito una trattativa con i partner bancari interessati a rilevare i pacchetti acquistati da Unipol per l'offerta pubblica d'acquisto ed ora nella necessità di essere venduti entro l'estate. In ogni caso per Bologna la partita Bnl, a meno di ripensamenti e di cavalieri bianchi dell'ultim'ora, finisce con l'appello in Bankitalia a cui seguirà quasi certamente la bocciatura definitiva del Direttorio, per il governatore Mario Draghi che come annunciato si asterrà. Ieri intanto Alvaro Pascotto, l'avvocato d'affari italoamericano che aveva siglato uno dei patti stipultati da Unipol sulle azioni Bnl, ha ceduto il suo 0,50% a 2,80 euro per azione.

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