Apertura di Maroni sugli esuberi Fiat
Lo ha proposto il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ai vertici Fiat nel corso dell'incontro di ieri mattina sul problema degli esuberi del Lingotto. «Non è un piano di prepensionamento o di mobilità lunga - ha spiegato Maroni - è una cosa nuova e diversa: far rientrare nel mercato del lavoro i lavoratori disoccupati, sostenendo il reddito fino alla nuova occupazione». Il ministro ha precisato che non si tratta di «una soluzione ponte che sposta il problema di qualche mese. Perchè - ha ricordato - la cassa integrazione scade il 20 febbraio e noi dobbiamo trovare una soluzione entro questa data». Le premesse su cui il progetto si basa - ha spiegato ancora Maroni - devono essere l'inderogabilità alla legge sulle pensioni e, appunto, la necessità di trovare una soluzione definitiva. Ricordando come sia possibile attingere nuovi strumenti dalla legge Biagi e dalla Borsa lavoro, Maroni ha sottolineato che a sostegno del progetto le risorse ci sono. In proposito, ha spiegato che ci sono 480 milioni per il 2006, nella cassa in deroga e utilizzabili per il ricollocamento come inserito nella Finanziaria. «Entro il 20 febbraio - ha spiegato ancora - dobbiamo trovare un accordo tra governo, Fiat e sindacati e aver messo in campo gli strumenti operativi e le risorse necessarie». Subito critiche dai sindacati. «Saremo fortemente contrari a ogni forma di sperimentazione sulla pelle dei lavoratori torinesi in cassa integrazione guadagni», ha detto Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic.