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Borsa spa pronta per il listino

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Il cda della società che gestisce i mercati azionari accelera sulla quotazione

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E così oggi pomeriggio il consiglio di amministrazione della società che gestisce i mercati a Piazza Affari si riunirà per dare il via libera allo sbarco sul listino, che potrebbe avvenire già prima dell'estate. I dettagli dell'operazione saranno definiti in seguito mentre già oggi potrebbe essere assegnato il mandato agli advisor, tra i quali risulta in pole position anche Mediobanca. I rappresentanti degli azionisti sono quasi tutti i maggiori istituti di credito nazionali a partire dal gruppo Sanpaolo Imi che detiene il 13,7% del capitale. Dal cda di oggi è attesa anche l'attribuzione delle deleghe all'amministratore delegato Massimo Capuano. Sprint per la quotazione. A dare un colpo di acceleratore al progetto per lo sbarco a Piazza Affari della Borsa è stata l'entrata in vigore il 12 gennaio della legge sul risparmio che ha modificato il Tuf (Testo unico della finanza) attribuendo alla Consob i poteri di sorveglianza di solito assegnati, per le altre società che approdano sul listino, alla Borsa spa. Secondo le nuove regole, «l'ammissione, l'esclusione e la sospensione dalle negoziazioni degli strumenti finanziari emessi da una società di gestione in un mercato da essa gestito sono disposte dalla Consob». In vista nuove alleanze. La quotazione in Borsa è un passaggio fondamentale per avviare in futuro delle alleanze con le principali piazze del Vecchio Continente. Un'intenzione, questa, già ribadita più volte da Capuano. I vertici di Borsa spa non hanno nascosto di considerare la quotazione non un obiettivo in sè, bensì uno strumento per crescere. E non solo perchè con il collocamento di una quota sul mercato Borsa raccoglierà preziose risorse per nuovi investimenti ma anche perché la quotazione consentirà di valutare la società attraverso il riscontro omogeneo coi competitor già sbarcati sui listini del Vecchio Continente. Per un'idea del valore dell'operazione basta guardare a quanto capitalizzano le altre società di gestione dei mercati finanziari europei che hanno già fatto il passo della quotazione. Si va dai 9,67 miliardi di euro (dato aggiornato al 16 gennaio) di Deutsche Boerse, ai 4,98 miliardi di Euronext, passando per i 2,52 miliardi del London Stock Exchange e i 1,49 miliardi della svedese Omx, fino a 0,74 miliardi dell'Hellenic Exchanges. Un valore quest'ultimo che più si avvicina a quello che potrebbe essere attribuito al 100% del capitale di Borsa Italiana.

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