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Intesa difficile sulla mobilità lunga al Lingotto

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In vista dell'atteso incontro al ministero, ieri sera il Lingotto ha convocato i segretari torinesi di Fim, Fiom, Uilm e Fismic: una riunione informativa nella quale ha spiegato di non avere alcun segnale dal governo, ma che dimostra - hanno detto i sindacati - la volontà di mantenere corrette relazioni industriali. Intanto, a Piazza Affari, ieri è stata una nuova giornata di crescita: il titolo Fiat ha chiuso a 8,239 euro, grazie a un'accelerazione nell'ultima ora di scambi con un progresso del 3,01% in una giornata negativa per il comparto dell'auto in Europa, dopo i dati sulle immatricolazioni a dicembre. La Fiat a dicembre ha immatricolato nell'Europa Occidentale 64.609 vetture, pari a una quota complessiva del 6,4%, in crescita di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2004. Complessivamente ha chiuso il 2005 con quasi 950 mila immatricolazioni e una quota del 6,5%, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto all'anno precedente: un dato che, secondo il Lingotto, comunque, «è in netto recupero e fa ben sperare per il 2006». Rimangono aperte le questioni occupazionali. Maroni non sembra avere intenzione di recedere dalla sua netta opposizione a qualsiasi ipotesi di deroga alla riforma delle pensioni per concedere la mobilità lunga ai circa mille lavoratori Fiat, la maggior parte impiegati di Mirafiori. Il tempo stringe: per la copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali che il governo potrebbe mettere in campo occorre un emendamento alla Finanziaria e i giorni a disposizione sono rimasti pochi. I sindacati intanto hanno ribadito ieri la loro contrarietà ai licenziamenti: «Abbiamo chiesto - spiega Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom torinese - che, comunque vada il confronto con il governo, si apra una trattativa con l'azienda sulla riorganizzazione degli enti centrali di Mirafiori, sulla fine della cassa integrazione, su esuberi e assunzioni». «Abbiamo ribadito - aggiunge Antonio Sansone della Fim torinese - che ci opporremo comunque ai licenziamenti. È comunque apprezzabile che si sia data continuità a rapporti di relazioni sindacali». A Torino per il congresso della Camera del Lavoro, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani ha invitato il governo ad ascoltare le proposte di azienda e sindacati, anzichè «mettere un cuneo tra Fiat e sindacati, quasi volesse fare apposta a mettere l'una contro gli altri». Il sindaco Sergio Chiamparino ha rivolto un appello «a chi nel governo ha dimostrato maggiore sensibilità contro la pervicacia politica di una sua parte». Il riferimento è a quei ministri più disponibili ed accogliere le richieste dell'azienda in deroga alla lagge sulle pensioni. Un privilegio che Maroni però non intende concere.

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