Nuovi scioperi per Alitalia Cimoli pronto a trattare
Dopo la rottura delle relazioni industriali, il 2006 non si apre sotto i migliori auspici: tra la compagnia e i sindacati è ormai muro contro muro e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Up hanno confermato lo sciopero di otto ore dei dipendenti del gruppo per il 19 gennaio prossimo. Nello stesso giorno incroceranno le braccia anche i lavoratori aderenti al Sult, che di questo sciopero rivendica la paternità «avendolo per primo proclamato nello scorso mese di novembre». La protesta prevede un'astensione dal lavoro degli assistenti di volo per 24 ore e uno stop di quattro ore degli altri lavoratori Alitalia. La conferma dello sciopero è arrivato, nei giorni scorsi, dopo un crescendo di tensione tra Alitalia e sindacati nelle ultime settimane dell'anno e nelle prime di quello appena iniziato e culminato con il rifiuto opposto da Filt, Fit, Uiltrasporti, Ugl e Up a incontare il 12 gennaio il presidente e amministratore delegato, Giancarlo Cimoli. Secondo le cinque sigle sindacali, infatti, la lettera di convocazione giunta dalla compagnia non conteneva i presupposti e le condizioni necessarie e sufficienti per far ripartire il confronto tra le parti. Pur prendendo atto della disponibilità aziendale a negoziare gli adeguamenti retributivi a seguito della scadenza della moratoria (primo gennaio 2006), prevista dagli accordi sottoscritti nel settembre del 2004, i sindacati hanno ritenuto inaccettabile e insostenibile la posizione della compagnia sul nodo dell'assetto del gruppo. È questa, e del resto lo è sempre stata, una delle partite più delicate della complessa vertenza Alitalia. Ciò che preoccupa i sindacati è in particolare il destino di Alitalia Servizi, nella quale, sulla base dell'architettura societaria costruita dal piano Cimoli, sono confluite le attività no core del gruppo, e che ha visto l'ingresso di Fintecna con il 49,4% più un 2% di azioni in usufrutto. I sindacati, che vogliono la maggioranza di Alitalia almeno per l'arco di piano industriale, cioè sino al 2008, sostengono che l'azienda non sta mantenendo gli impegni sottoscritti a Palazzo Chigi nell'ottobre del 2004.