L'Enel si espande in Romania

A confermare l'interesse per l'asta predisposta dal governo di Bucarest è stato ieri l'amministratore delegato dell'azienda italiana, Fulvio Conti, al termine di due incontri con il premier e il ministro dell'economia rumeni. Electrica Muntenia Sud rifornisce quasi 2 milioni di clienti di Bucarest e delle regioni Ilfov e Giurgiu, e nel 2004 ha registrato un giro di affari di 1,11 miliardi di lei (circa 312 milioni di euro). L'ad di Enel ha sottolineato che in cinque anni gli investimenti del gruppo per la sola Romania raggiungeranno quota 300 milioni di euro. Enel è già presente in Romania con due compagnie di distribuzione. Si tratta delle filiali Banat e Dobrogea che rappresentano il 20% del mercato e forniscono elettricità a 1,4 milioni di clienti. Focus sul gas russo. Ma, intanto, l'azienda di Conti non perde di vista le esigenze di importazione energetica in Italia, e su questo punto Conti ha spiegato che l'Enel sta monitorando la situazione delle forniture di gas naturale russo a Roma, vista la possibile emergenza in seguito al braccio di ferro tra Mosca e Kiev. «La situazione in Italia richiede grande attenzione, stiamo valutando la possibilità di usare olio combustibile a determinate condizioni al posto del gas», ha detto Conti. Una posizione apprezzata dall'Eni, che ha subito espresso «soddisfazione per la posizione espressa dall'amministratore delegato dell'Enel» rispetto alle notizie riguardanti le problematiche «di fornitura del gas per la produzione di elettricità». Il gruppo del cane a sei zampe ha quindi auspicato sulla questione un intervento da parte del ministero delle Attività Produttive, «in grado di consentirle un diverso utilizzo del gas stoccato come gas di modulazione, naturalmente destinato a uso domestico in funzione delle condizioni meteorologiche». La scure Antitrust. Per il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, tra banche, assicurazioni ed energia la minore concorrenza si registra in quest'ultimo settore. «Nell'energia - ha spiegato - esistono monopoli naturali: purtroppo importiamo energia e non ne produciamo, subendo così le scelte contrattuali dei nostri importatori esteri». Quanto al mercato italiano, ha ribadito, «ci sono le due posizioni dominanti forti di Enel e Eni» che sono «sotto osservazione». In particolare l'Autorità tiene d'occhio il colosso petrolifero, chiamato a rispondere di «presunti abusi su cui decideremo entro marzo».