Tute blu, il contratto è lontano
Le proteste dei lavoratori a sostegno del rinnovo del contratto ieri sono sfociate anche in alcuni blocchi autostradali a partire dalla Torino-Milano e dalla Torino Venezia nel bergamasco. Il rinnovo del contratto è stato definito «difficilissimo» dal direttore generale della Federmeccanica, Roberto Santarelli che comunque ammette che passi avanti ci sono stati. Sul fronte dei sindacati la Fim parla di «ultimo metro» da percorrere con l'impegno di entrambe le parti. Sul salario la distanza a questo punto non supera i dieci euro (la Federmeccanica ha proposto 94,5 euro ma con un allungamento della durata del contratto di sette mesi, i sindacati ne chiedono almeno 100 ma non sono disposti a un prolungamento della durata del contratto di oltre sei mesi) per i minimi tabellari ma distanze ancora grandi restano sugli aumenti chiesti per i lavoratori che non fanno contrattazione integrativa. Sulla flessibilità si sono registrati alcuni avvicinamenti (in particolare sull'eliminazione del criterio della stagionalità per accedere all'utilizzo dell'orario plurisettimanale) ma la Federmeccanica lamenta la «rigidità» della posizione sindacale e sottolinea che «le difficoltà sono tante» e che «non bisogna dare per scontato nulla». La trattativa comunque appare alla sua fase finale. Oggi è stata fissata una segreteria unitaria di Fiom, Fim e Uilm e subito dopo si esaminerà con la Federmeccanica il documento sull'apprendistato. Nel pomeriggio si riprenderà il confronto a delegazione plenaria affrontando tutti gli argomenti sul tavolo. «Le iniziative di lotta in corso - ha detto il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini - stanno a indicare che non si può andare avanti all'infinito. Bisogna fare delle scelte. Queste iniziative dimostrano che i metalmeccanici si stanno incazzando, sono l'antipasto di quello che potrebbe succedere se saltasse la trattativa». «Ci siamo detti che manca un metro - ha aggiunto il numero uno della Fim, Giorgio Caprioli. Se dopo un anno di trattativa mancassero dieci metri ci saluteremmo e andremmo a casa. Se è uno si prosegue. E domani la trattativa prosegue». Riunioni «utili» quelle di ieri anche per il leader della Uilm, Tonino Regazzi secondo il quale il margine per chiudere la trattativa deve essere «ampio». «Quello che emerge - ha Roberto Santarelli - è che si tratta di un contratto difficilissimo. Le cose sul tappeto siano molte e complicate. Registriamo tutte le difficoltà del negoziato»