La Finanziaria di Tremonti piace a Bruxelles
Il commissario europeo Almunia dà il via libera alla manovra. Deficit 2005 rivisto al 3,5%
Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha detto di «apprezzare» lo «sforzo importante» fatto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e dall'Italia per adempiere alle raccomandazioni di Bruxelles. «Siamo contenti. Ce l'abbiamo fatta». Non nasconde la propria soddisfazione Tremonti, che ieri ha illustrato ad Almunia il programma di stabilità aggiornato a dicembre 2005. L'Italia rivede al ribasso l'obiettivo del rapporto deficit/pil per il 2006 e al rialzo quello del rapporto debito/pil. Il primo passa dal 3,8 al 3,5%, il secondo dal 107,4 al 108%. Il governo ha spiegato che per il 2005, l'aumento della stima del debito «risente di un peggioramento complessivo del quadro economico che comporterà un livello di avanzo primario intorno allo 0,6% rispetto al 2,4%» previsto precedentemente. Tale riduzione è solo in parte compensata dalla minore spesa per interessi, dovuta sia all'andamento dei tassi di interesse nel corso dell'anno che alla politica della gestione del debito. Un altro fattore cruciale è legato alla debole performance delle privatizzazioni, pari nel 2005 allo 0,3%. Il rapporto debito/Pil farà comunque registrare nei prossimi anni «una discesa stabile» fino ad arrivare al 101,7% nel 2009, assicura l'esecutivo. Il commissario spagnolo ha comunque fissato dei paletti: la Finanziaria dovrà essere implementata in «maniera efficiente»; il monitoraggio della Commissione, che si esprimerà in via definitiva il 22 febbraio, durerà sino a fine anno, per accertare che le misure diano i frutti previsti; Roma dovrà continuare gli sforzi anche nel 2007, non solo sul fronte del deficit, poiché il debito si mantiene su livello elevati. L'approvazione ufficiale dell'Ue arriverà solo in marzo dal Consiglio dei ministri Ecofin. Adesso è però chiaro che Bruxelles considera valide le misure contenute nella Finanziaria 2006 per il risanamento dei conti pubblici italiani, in una manovra che destina 20 miliardi di euro a ridurre il deficit di bilancio attorno al 3,5 per cento del Pil quest'anno, verso l'obiettivo di un 3 per cento nel 2007, in omaggio ai parametri del Patto di stabilità e di crescita. Tremonti ha ringraziato Alunia «per le indicazioni e gli impulsi dati alla Finanziaria», e osservando che si è trattato di «molti contributi decisivi non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi a livello di strumenti di controllo e di meccanismi per raggiungere la coerenza tra obiettivi e risultati». Il riferimento è al nuovo Patto di stabilità a cui Tremonti sembra attribuire un ruolo abbastanza importante. Il vecchio patto, secondo il ministro, pur avendo funzionato «molto bene», è stato infatti riformulato in «termini più responsabili: se il vecchio sistema prevedeva un controllo ex post, il nuovo prevede una ricostruzione ex ante», limitando così le occasioni di polemica e aumentando quelle di collaborazione.