Montezemolo cede alla tentazione asiatica
Questa volta l'attacco al Made in Italy arriva da chi non te lo aspetti. Si chiama Ccc (Chinese cashmere company) il nuovo marchio della moda, risultato di una joint venture tra l'azienda cinese Fenix Ltd e il gruppo Ballantyne, controllato dal fondo Charme. Sì, proprio il fondo della famiglia Montezemolo, guidato da Matteo Montezemolo, figlio di Luca Cordero di Montezemolo presidente della Confindustria e patron della Fiat. Contro l'assalto dei prodotti Made in China, le imprese italiane hanno sempre detto di possedere una sola arma: la qualità. Per combattere la concorrenza asiatica, basata sul basso costo della manodopera, l'associazione degli industriali ha indicato a tutti la via maestra delle produzioni di eccellenza, soprattutto nella moda e nel design. Salvo poi scoprire che proprio il numero uno degli industriali cede alla tentazione di allearsi con chi viene indicato come il nemico principale della redditività delle imprese italiane. Il nuovo brand - sottolinea il presidente di Ballantyne, Alfredo Canessa - sarà presentato domani a Pitti Uomo. Il partner cinese - precisa Canessa - lavora attenendosi alle «condizioni e agli standard europei» e si è guadagnato «una reputazione di grande affidabilità e innovazione». A disegnare la collezione è lo stilista Massimo Alba, lo stesso di Ballantyne da cui comunque il prodotto griffato Ccc è nettamente distinto. «Innanzitutto Ccc non è il lusso, mentre il marchio Ballantyne sì, tanto che - spiega Matteo Montezemolo - ne stiamo sviluppando sempre più la diversificazione, puntiamo perfino sui pezzi numerati, e contiamo di portarlo entro pochi anni al top mondiale di questo segmento». Il marchio Ccc, comunque, non ha nulla a che vedere con il prodotto low cost. «Il più forte produttore cinese di cashmere - spiega ancora Montezemolo - ci ha contattato e ci ha fatto una proposta: a noi il progetto è piaciuto, ci ha divertito, e abbiamo detto sì dopo aver controllato, anche sotto l'aspetto etico, gli standard produttivi». Da questa collaborazione è nata una linea meno esclusiva di Ballantyne, ma con forti contenuti moda, con un rapporto qualità-prezzo che viene definito «molto interessante». Una buona opportunità, dunque, per Charme, il fondo di private equity che tra l'altro capitalizzerà gli utili sempre all'estero - ma questa volta in Lussemburgo - dove la società ha sede sin dalla nascita, nel 2002. A beneficiarne, oltre ai Montezemolo, saranno gli altri soci: Deutsche Bank, UniCredit, Banca Monte dei Paschi di Siena e gli imprenditori Diego Della Valle (azionista di maggioranza del gruppo Tod's) e Isabella Seragnoli (azionista di maggioranza di Gi.Di), Vittorio Merloni (Merloni Elettrodomestici), il fondatore di Technogym Nerio Alessandri, l'imprenditore campano Gianni Punzo e le famiglie Marsiaj (azionista di maggioranza di Sabelt), Montanari e Gorgoni (fondatrici della Banca del Salento).