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La Bce pronta a una nuova stretta sui tassi

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L'Eurozona sta crescendo ma Francoforte teme l'inflazione. La moneta Ue si rafforza su quella Usa

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Una mossa che segue l'aumento deciso il primo dicembre scorso, quando i tassi di riferimento sono stati portati all'attuale 2,25%. A dare un nuovo segnale sull'imminente stretta monetaria è stato ieri Nout Welling, un componente del consiglio direttivo dell'istituto di Francoforte e che è a capo della Banca centrale olandese. Rischio inflazione. Welling ha affermato che «la possibilità di un rialzo dei tassi è divenuta più consistente», in considerazione del fatto che l'economia si sta rafforzando e delle aspettative di inflazione. A dicembre, del resto, l'indice che monitora l'andamento dell'attività manifatturiera nella zona-euro è salito ai massimi da 16 mesi, con questo dando appunto corpo alla prospettiva di un rafforzamento della ripresa. Welling ha aggiunto che ci sono alcuni membri del direttivo, lui stesso incluso, secondo i quali «l'attuale livello del costo del denaro nell'Eurozona è ancora lontano dall'essere in una situazione di bilanciamento». Dollaro in calo. Nei giorni scorsi l'euro ha ripreso a guadagnare terreno nei confronti in particolare del dollaro, giungendo ad un passo da 1,23 come conseguenza della prospettiva di uno "stop" alla manovra di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, ma anche di possibili aumenti del costo del denaro in Europa. Ciocca a Basilea. Il livello dei tassi dell'euro sarà uno dei temi trattati oggi a Basilea nel corso della prima riunione 2006 dei governatori delle banche centrali dei Paesi del G10. A rappresentare l'Italia ci sarà il "ministro degli esteri" della Banca d'Italia, Pierluigi Ciocca, in attesa dell'insediamento di Mario Draghi. Nell'agenda dei governatori ci saranno sostanzialmente due temi: i tassi di interesse e la crescita economica globale. Sul fronte del costo del denaro, si guarderà alle ultime decisioni della Fed e della Bce. Per quanto riguarda la crescita, invece, il 2005 per Eurolandia dovrebbe chiudersi con un Pil in progresso dell'1,2-1,6% - secondo le stime degli esperti dell'Eurosistema - mentre quest'anno ed il prossimo dovrebbero correre di più, segnando un progresso compreso fra 1,4-2,4%.

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