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Il prezzo del petrolio continua a correre In Italia nuovi aumenti della benzina

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Ma a spingere verso l'alto il prezzo del barile ha contribuito anche l'accendersi della domanda Usa di carburanti, indicatore di una ripresa economica che non sembra registrare flessioni. Dopo un after hours newyorkese in cui le quotazioni sono state sostanzialmente stabili, l'apertura del mercato di Londra ha registrato da subito i primi rialzi per il Brent. A metà mattina il prezzo del greggio europeo ha cominciato a sfiorare quota 62 dollari al barile, per superare questa soglia a metà giornata, quando il prezzo ha messo a segno un progresso dell'1,9%, guadagnando 1,16 dollari a barile, a quota 62,29 dollari, il massimo degli ultimi 3 mesi. La tendenza al rialzo è stata subito raccolta oltre Oceano, dove le contrattazioni sono iniziate con un'immediata tendenza al rialzo. Dopo aver aperto con prezzi in salita dello 0,9%, a 63,38 dollari, il prezzo del greggio dei contratti con consegna a febbraio hanno superato la barriera dei 64 dollari al barile, spingendosi fino a 64,15 dollari. Ad indicare nella super-domanda di carburanti in Usa la ragione principale del rialzo del prezzo del greggio, è stato il segretario generale dell'Opec, Mohammed Barkindo. Una tesi suffragata dallo stesso Dipartimento Usa per l'Energia, che ha segnalato un aumento delle richieste di benzine dell'1,2% a 9,4 milioni di barili al giorno. Per i prossimi giorni, oltretutto, le previsioni degli analisti appaiono tutt'altro che ottimistiche e l'orientamento è che si arrivi ai 65 dollari al barile per la prossima settimana. Intanto, in Italia continua l'ondata di rialzi dei prezzi dei carburanti. Dopo Agip ed Erg (che da ieri hanno aumentato, rispettivamente, di 4 e 3,2 centesimi al litro), anche Total e Tamoil hanno rivisto i propri listini rialzandoli - si apprende dagli ultimi dati disponibili del Ministero delle Attività Produttive - di 2,8 centesimi e di 0,006 euro al litro.

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