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Il Lazio in cima alla classifica dei protestati

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Aumentano gli assegni scoperti. In fumo più di 4 miliardi con 1,6 milioni di denunce in tutta Italia

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Insomma su ogni cittadino, bimbi inclusi, pesa un "debito" inevaso di 71 euro. La mappa delle irregolarità viene stilata dall'Agenzia delle Entrate che, in uno studio pubblicato sulla web-zine, Fiscooggi, ha fatto i conti degli ultimi anni sul fenomeno protesti. Un fenomeno sostanzialmente in crescita e che ha coinvolto, nell'ultimo anno rilevato dall'Istat (2004) ben 1.688.879 di protesti per un valore di 4.144.866.033 di euro. Per circa il 50% del valore, - si spiega - i protesti sono rappresentati da assegni bancari (2.270.000.000 euro circa), mentre numericamente gli assegni rappresentano quasi il 32% (539.751), con la conseguenza che il valore medio dell'assegno scoperto e protestato si aggira intorno ai 4.205 euro circa. Per il resto concorrono vaglia cambiari e cambiali tratte. Le ultime elaborazioni Istat, se comparate a quelle degli anni precedenti, evidenziano inoltre un ulteriore circostanza non molto felice: dopo l'andamento discendente degli anni precedenti, nel 2004 il numero e l'importo dei protesti è di nuovo aumentato sia rispetto al 2003 sia rispetto al 2002. Diversa la situazione nelle regioni italiane: in valore assoluto, è la Campania a guidare la classifica degli importi più alti protestati (736.085.101 euro) seguita da Lombardia (697.104.240 euro) e Lazio (691.561.685 euro). Per numero dei protesti è invece il Lazio a guidare questa poco ideale classifica (281.366) seguito da Lombardia (276.078) e Campania (258.393). Entrando nel dettaglio della composizione dei protesti ed esaminando in particolare gli assegni bancari, emergono una serie di circostanze abbastanza singolari: in Campania c'è l'importo complessivo più elevato di assegni scoperti (446.281.007 euro), seguono il Lazio (con 432.006.355 euro) e la Lombardia (con 393.948.855 euro). Il primato del numero di assegni protestati più elevato in assoluto è detenuto dal Lazio con 129.190 assegni, seguono la Lombardia con 121.739 e la Campania con 92.767 assegni. La regione che presenta l'importo medio unitario (rapporto tra valore degli assegni e numero di assegni protestati) più elevato di assegni protestati è il Trentino Alto Adige pari a 11.352 euro, segue la Valle d'Aosta (9.422 euro) e quindi il Veneto (7.735); la regione che presenta invece l'importo medio unitario più basso di assegni protestati è la Lombardia (3.236 euro), seguono il Lazio (3.344 euro) e la Sicilia (3.890 euro). Infine, rapportando i dati sui protesti, rispetto alla popolazione residente suddivisa per regione è possibile stilare una classifica percentuale dei protestati (rapporto tra numero protesti e popolazione residente) e dei protesti pro capite (rapporto tra ammontare protesti e popolazione residente): la media nazionale: il rapporto (media nazionale) tra numero dei protesti e popolazione residente è al 2,9% ed è di 71 euro il protesto medio pro capite. Su base provinciale, Roma perlomeno recupera quota nella classifica degli importi medi unitari degli assegni protestati (dove è quarta dopo Milano, Oristano e Imperia). Su 118.735 assegni contestati nella Capitale, per un importo complessivo di 381.663.033 euro, la media insoluta per ciascun titolo è di 3.214 euro. Uno dei dati più bassi d'Italia, che sta però a testimoniare come sia facile ritrovarsi in mano un assegno scoperto anche di importo non particolarmente elevato.

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