Telecom più forte dopo l'addio di Gnutti
E all'orizzonte si fa sempre più probabile l'ingresso di un nuovo socio, probabilmente un grande investitore istituzionale, che andrebbe a rafforzare la governance della società guidata da Marco Tronchetti Provera. Una prospettiva che piace al mercato, dove sono già iniziate le scommesse in vista del rinnovo del patto di sindacato, fissato per la prossima primavera. Ieri tutta la galassia Pirelli ha guadagnato terreno, con Telecom cresciuta dell'1,5% tra scambi molto intensi. Gli scenari. A infiammare Piazza Affari è il futuro di Olimpia, società che detiene circa il 18% del capitale ordinario di Telecom Italia. Olimpia è controllata da Pirelli 57,66%, Edizione Holding/Finance 16,8%, Hopa 16%, Banca Intesa 4,77%, Unicredito 4,77%), pari a circa 2,4 miliardi di azioni. L'accordo tra i soci di Olimpia e Hopa scadrà il prossimo 8 maggio 2006 e una eventuale disdetta dovrà essere comunicata entro l'8 febbraio. In caso di mancato rinnovo, sono possibili due scenari. Il primo prevede che i soci di Olimpia decidano l'uscita di Hopa per scissione: a Hopa spetterebbe il 16% delle azioni di Telecom Italia in possesso di Olimpia e di debito della stessa Olimpia (dunque circa il 2,88% di Telecom Italia più circa 550 milioni di euro di debiti nell'ipotesi di indebitamento di Olimpia a 3,4 miliardi), più il premio da 208 milioni di euro. Una seconda ipotesi, invece, prevede che i soci di Olimpia decidano di "liquidare" Hopa per cassa (cash settlement): a Hopa sarà riconosciuta una somma pari al valore di mercato della quota parte di azioni Telecom Italia, meno la quota parte di debito di Olimpia più il premio da 208 milioni di euro. Con le azioni Telecom intorno ai 2,5 euro, dunque, a Hopa spetterebbe tra i 600 e i 650 milioni di euro. Il nodo Holinvest. Nel mirino anche le mosse su Holinvest, altra società partecipata all'80,01% da Hopa e al 19,99% da Olimpia, e che detiene circa il 3,6% di Telecom Italia. In caso di mancato rinnovo del Patto Hopa, anche per Holinvest sono possibili due scenari. Il primo è la scissione: a Hopa andrebbero la quota parte di azioni Telecom (circa il 2,88%) e di indebitamento di Holinvest. A Olimpia resterebbe poco più dello 0,7% di Telecom in mano a Holinvest, più un diritto di prelazione sulla quota in mano a Hopa. Il secondo scenario è il Cash settlement: Hopa può a sua volta decidere di liquidare Olimpia per cassa e tenersi il 3,6% di Telecom Italia, sul quale esisterebbe però una prelazione a favore di Olimpia. Le banche. Altro capitolo aperto, particolarmente delicato per i futuri assetti Telecom, è il patto con le banche. L'accordo tra Pirelli, Banca Intesa e Unicredito scade il 4 ottobre 2006 con preavviso di sei mesi in caso di mancato rinnovo. L'intesa prevede che, in caso di mancato rinnovo, ciascuna banca possa cedere la propria quota di Olimpia a Pirelli (opzione "put") per circa 584 milioni di euro. Hopa in manovra. I soci della cassaforte di Gnutti si riuniranno la prossima settimana, per prender atto dell'abbandono del finanziere coinvolto nell'inchiesta giudiziaria su Antonveneta, dimissioni per ragioni di salute. L'azionariato frastagliato della Hopa (Unipol 7,13%, Popolare Italiana 5,4%, Antonveneta 3,62% diretto e 3,53% tramite Interbanca, Banca Lombarda 2%, Capitalia 2%, Popolare di Vicenza 1%, Banca Intesa 0,69%, oltre a Mps 9,59% a sua volta partecipata al 2,437%), sembra però rendere complessa la scelta del successore di Gnutti. Probabile la scelta dell'economista Maurizio Dallocchio (presidente anche del collegio sindacale di Fingruppo), che potrebbe essere affiancato da Massimo Brunelli. Chi compra? Le voci sempre più ricorrenti dell'ingresso di un nuovo socio animano intanto il mercato. Smentita l'ipotesi Mediaset, il giudizio positivo dei principali analisti sulla gestione del colosso delle Tlc allontanano l'interesse di un socio industriale. Forti rumors, invece, dicono di rastrellamenti del finanziere franco-polacco Romain Zaleski o di un grande fondo istituzionale, ali