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I metalmeccanici a un passo dall'accordo

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I sindacati nella segreteria unitaria di ieri, secondo quanto si è appreso, hanno deciso di proporre due-tre mesi di allungamento della vigenza del contratto (oltre quindi il 31 dicembre 2006), ma è probabile che a fronte di una richiesta della Federmeccanica di uno slittamento di un anno si possa trovare un accordo su giugno 2007 per la scadenza dell'intesa. Un allungamento del contratto infatti genererebbe spazio per aumentare la proposta delle imprese (ora ferma a 76 euro) di almeno 15-16 euro, portando la proposta salariale oltre i 90 euro medi. La chiave per l'accordo quindi potrebbe essere trovata sulla scia di quanto accadde nel 1997 quando si riuscì a non scendere sotto le 200.000 lire di aumento grazie a un allungamento dei tempi (allora furono sei mesi, portando la scadenza dal 30 giugno al 31 dicembre del 1998). La trattativa riprenderà in Confindustria lunedì prossimo e nella stessa giornata cominceranno gli scioperi articolati (otto ore da concludersi nella settimana) a sostegno della trattativa. Sulla flessibilità i sindacati metalmeccanici sembrano disponibili a eliminare il vincolo della stagionalità per l'utilizzo delle 64 ore previste per l'orario plurisettimanale. In pratica potranno chiedere di modulare l'orario della settimana (tra le 32 e le 48 ore) a secondo dei picchi di lavoro fino a un massimo di 64 ore di flessibilità, non solo le aziende caratterizzate dalla stagionalità dei prodotti o impegnate nelle istallazioni di impianti ma tutte le aziende del settore. Resterebbe invece il no di Fiom, Fim e Uilm alla richiesta delle aziende di rendere questa flessibilità più facilmente «esigibile» in azienda riducendo di fatto il ruolo delle Rsu. I sindacati ribadiscono di avere trovato una «posizione comune» su tutti gli argomenti della trattativa. Se sull'aumento medio per tutti i lavoratori per la prima volta si ipotizza di scendere dai 105 euro inizialmente richiesti (anche se il numero uno della Uilm, Tonino Regazzi ribadisce che non intende scendere sotto i 100 euro di aumento) sull'incremento chiesto per chi non fa contrattazione aziendale, Fiom, Fim e Uilm intendono mantenere fermo soprattutto il principio. La platea - sostengono - deve essere più larga di coloro che hanno in busta paga solo i minimi contrattuali. Il contratto che interessa circa 1,6 milioni di lavoratori è scaduto a fine dicembre 2004.

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